Il mondo delle criptovalute sta attraversando uno dei periodi più turbolenti del 2025, con Bitcoin che ha subito un crollo drammatico che ha fatto tremare gli investitori globali. L’analisi dettagliata dei fattori scatenanti rivela una combinazione esplosiva di eventi geopolitici, sicurezza informatica e dinamiche economiche.
L’exploit di Bybit: il primo colpo al mercato
L’hack da 1,49 miliardi di dollari contro Bybit ha rappresentato il primo momento di forte instabilità per il mercato delle criptovalute. Venerdì 21 febbraio, la notizia dell’attacco informatico ha immediatamente innescato una reazione a catena, facendo precipitare Bitcoin da quasi 100.000$ a 97.370$.
L’impatto dell’attacco è stato immediato e significativo. Nel giro di poche ore, Bitcoin ha continuato la sua discesa, raggiungendo quota 94.909$. Nonostante un parziale recupero durante il fine settimana, che ha riportato l’asset intorno ai 96.000$, i danni alla fiducia degli investitori erano già stati compiuti.
L’escalation dei dazi: l’intervento di Trump e le conseguenze globali
Un ulteriore colpo al mercato è arrivato dagli annunci del presidente Donald Trump sui dazi commerciali. Lunedì, durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, Trump ha confermato l’imminente ritorno delle tariffe su Canada e Messico, dopo una temporanea sospensione all’inizio del mese.
Le conseguenze sui mercati finanziari sono state immediate e dirompenti. Bitcoin ha registrato un’ulteriore flessione, scendendo sotto gli 87.000$, ripetendo un pattern già osservato all’inizio di febbraio, quando l’annuncio di dazi simili aveva causato una perdita del 7,5%.
Aurelie Barthere, Principal Research Analyst di Nansen, ha sottolineato come il mercato stia reagendo alle preoccupazioni per un rallentamento della crescita economica statunitense. La pubblicazione dell’indice PMI dei servizi, al minimo degli ultimi 22 mesi, ha ulteriormente alimentato l’incertezza, con proiezioni di crescita del PIL ferme allo 0,6%.
Deflussi e preoccupazioni: l’ultimo colpo al mercato crypto
L’ultimo fattore determinante è stato il massiccio deflusso dagli ETF spot su Bitcoin. Gli investitori hanno modificato radicalmente le loro strategie, innescando sei giorni consecutivi di uscite nette dai fondi.
Il 24 febbraio è stato particolarmente significativo, con oltre 516 milioni di dollari che hanno abbandonato i fondi. Febbraio 2025 si sta configurando come il mese peggiore dalla nascita di questi strumenti finanziari nel gennaio 2024.
La combinazione di questi elementi ha spinto Bitcoin sotto la soglia psicologica dei 90.000$, rompendo un intervallo di consolidamento che durava da tre mesi. Gli analisti vedono in questo movimento un potenziale segnale di ulteriori difficoltà nel prossimo futuro.
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Nei mercati finanziari, la vera sfida non è evitare le cadute, ma saper risalire!
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