Il prezzo di bitcoin SV va alle stelle, Craig Wright manipola il mercato e la circolazione di notizie false chiude il cerchio

Se c’è un personaggio che la comunità delle criptovalute odia profondamente questo è Craig Wright; c’è da dire che l’imprenditore australiano non fa nulla per evitarlo, anzi, appena può sembra essere impegnato attivamente a farsi odiare ancora di più. Nonostante le infinite prove fornite in questi anni relativamente al fatto che è meno credibile di una banconota da 4€ persone disposte a credergli in giro ce ne sono ancora molte, diciamo pure troppe, come dimostra il poderoso pump del prezzo di bitcoin SV avvenuto ieri. Tentiamo di andare con ordine, però, è facciamo il punto anche per tutti coloro che non hanno seguito la vicenda dai suoi esordi; iniziamo col dire che Bitcoin SV è un fork nato da Bitcoin Cash, che a sua volta è stato il primo hard fork di BTC. Mentre BCH è nato proprio sotto la spinta di Craig Wright e di Roger Ver, sulla base della convinzione che l’unico modo di risolvere il problema della scalabilità di BTC in conformità con la visione originale di Satoshi fosse di aumentare la grandezza dei blocchi, BSV è nato dalla successiva rottura avvenuta proprio tra Roger Ver e Craig Wright. Lo stesso imprenditore australiano, ridicolizzato dalla comunità per la sua pretesa di spacciarsi per il vero Satoshi, è coinvolto in una causa (intentagli contro dalla famiglia David Kleiman che gli chiede oggi un risarcimento milionario) nel corso della quale, dimostrando un’idiozia ai limiti dell’incredibile, Wright era addirittura arrivato a fornire documenti palesemente falsi; come dimostrato dal legale della famiglia Kleiman, infatti, Wright avrebbe presentato in aula dei documenti che riportavano una data precedente a quella della creazione del font con cui erano stati scritti. Impossibile, quindi, che quei documenti siano originali, a meno che di non ipotizzare che oltre ad essere il vero Satoshi Wright possieda anche una macchina del tempo.

wright

A questo punto chiunque con un briciolo di cervello capirebbe che fidarsi di una persona del genere è una delle cose più stupide che si possano fare, tuttavia, a quanto pare, di persone prive di cervello in giro per il mondo ce ne sono a bizzeffe. Si, perché proprio Wraight, sempre nel corso della causa Kleiman, si è presentato in tribunale sostenendo di essere in possesso delle chiavi private per sbloccare qualcosa come 9mld di dollari in bitcoin, peccato però che, come emerso poco dopo, in realtà quelli presentati in aula sono solo gli indirizzi dei wallet su cui quelle monete sono custodite, le chiavi private necessarie a sbloccarle non sono mai state in possesso di Wright. Mentre tutto questo iniziava a circolare online la pubblicazione di un tweet di Whale Alert ha fatto credere alla comunità che proprio Wright avesse movimentato quegli indirizzi sbloccando la bellezza di 1MLN di BTC, proprio mentre si diffondevano le news su ciò che stava accadendo in tribunale. Il danno, a quel punto, era bello e fatto, è bastato spingere un po’ il prezzo di BSV perché in tanti si convincessero che quel 1mln di bitcoin sarebbe stato usato di li a breve per comprare BSV ed ecco il motivo per cui il prezzo della moneta è passato, nel giro di poche ore, da 150$ a sfiorare i 450$; osservando il grafico si può notare come una lunga fase di accumulazione sia iniziata già intorno alla metà di dicembre (vi lascio immaginare da parte di chi), portando il prezzo di BSV da un minimo di 75$ a un massimo di 175$. A questo punto è stata condotta, e bisogna ammettere con una certa dose di spietata competenza, la mossa killer che prima ha visto Wright dichiarare in tribunale di essere in possesso di 1mln di BTC e poi, a stretto giro di posta, il tweet di Whale Alert; ben presto, però, è arrivata la comunicazione da parte di Paolo Ardoino (CTO di bitfinex) che quella transazione da 1mln di bitcoin non era altro che un trasferimento di fondi fatto dall’exchange nell’ambito della consueta gestione dei propri hot wallet e, come potete immaginare, il prezzo di BSV ha iniziato a collassare, precipitando fin sotto a quota 300$.

In tanto, però, l’autore del pump and dump, che possiamo ipotizzare tranquillamente essere lo stesso Wright, si è intascato una vera e propria fortuna, scaricando milioni di perdite su tutti coloro che, in maniera molto ingenua, avevano dato credito alle voci che stavano circolando e si erano precipitati a comprare sui massimi. Osservando i grafici, infatti, è possibile notare che l’esplosione dei volumi è avvenuta proprio tra quota 200$ e quota 400$ ed è proprio in quella fascia di prezzo che l’autore (o gli autori) del pump and dump hanno iniziato a vendere le monete accumulate a partire dal 18 dicembre ai malcapitati di turno. La cosa, a un certo punto, è diventata così ridicola che Dan Held, direttore dell’area Business del famoso exchange Kraken, ha reputato necessario intervenire scrivendo un tweet tanto vero quanto lapidario; Held, infatti, si è semplicemente limitato a scrivere le seguenti parole:

Se credi in Craig Wright perdi rispetto come essere umano capace di un pensiero razionale”

Il danno, però, era già fatto e chi ha avuto la scarsa prontezza di abboccare a questa colossale manipolazione ha perso molto più che la propria dignità di essere umano dotato di pensiero razionale (quella, chiaramente, non l’aveva neanche prima), ha perso letteralmente una valanga di soldi.

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