Futures bitcoin: bakkt annuncia ufficialmente l’avvio dei primi test

Con un lungo post pubblicato sul suo canale ufficiale su medium bakkt ha appena annunciato l’avvio dei primi test per l’emissione di futures bitcoin; diciamo anche che nel farlo si sono lasciati un po’ prendere la mano dall’entusiasmo. Come si può leggere nell’articolo, infatti, la data scelta è decisamente simbolica, il 20 luglio 2019; simbolica perché coincide col cinquantesimo anniversario del primo sbarco sulla luna. Un piccolo passo per un uomo, disse Neil Armstrong, un filino di entusiasmo di troppo da parte di bakkt, aggiungo io. Al netto di questa che sono opinioni personali, tentiamo di capirci qualcosa di più saltando senza tentennamenti tutta la parte del post in cui si tenta, forzatamente, di equiparare questo test (comunque importante) ad un evento come quello del primo uomo sulla luna che, sul piano storico, non è nemmeno lontanamente equiparabile. Sicuramente il passaggio più importante di tutto l’articolo riguarda la tabella che riepiloga i problemi con cui bakkt si dovrà misurare e le soluzioni proposte; tra i vari punti possiamo leggere che si farà grande attenzione a risolvere questioni come l’incertezza sul piano normativo, la necessità di mediare i prezzi provenienti dalle varie piattaforme, il rischio che il mercato venga manipolato, la mancanza di standard e organismi di vigilanza, la possibile presenza di conflitti d’interesse tra i principali player del mercato, la sicurezza nella custodia dei fondi, il costo delle transazioni e il rischio di flash crash che ancora oggi caratterizza l’attività di numerosi exchange. Ad ognuno di questi problemi, ben noti nella comunità, bakkt si impegna a trovare risposta, in particolare per quanto riguarda i programmi di incentivazione dei market maker (la cui operatività è fondamentale per ridurre lo spread tra domanda e offerta), la garanzia di adeguata liquidità sul mercato e la semplificazione dell’operatività per gli investitori istituzionali. Insomma, di carne a cuocere ce n’è parecchia, ma al netto dei toni trionfalistici è importante precisare che non è certo il caso di farsi prendere dall’entusiasmo. Le sfide che bakkt dovrà affrontare non sono semplici da superare e l’inizio della fase di test non implica necessariamente che siamo nell’imminenza di un’approvazione da parte della SEC; è vero anzi il contrario, la SEC ritarderà ancora la sua decisione proprio per esaminare i risultati di tali test ed avere tutte le garanzie che reputerà necessarie prima di approvare il lancio di questo nuovo futures bitcoin. Il mercato per adesso sembra aver reagito in maniera abbastanza tiepida a questo annuncio e dopo che bitcoin aveva rotto nuovamente il muro degli ottomila dollari nella giornata di ieri è tornato a far salire il prezzo di BTC negli ultimi minuti, ma senza che si sia generato chissà quale hype. Insomma, probabilmente le continue voci di corridoio che si sono susseguite senza soluzione di continuità negli ultimi mesi hanno portato gli investitori a reagire con maggior cautela a questo tipo di notizie, tanto che, almeno per ora, non stiamo assistendo a nessuna esplosione della volatilità, come invece tutti ci saremmo aspettati fino a qualche mese fa. L’annuncio di bakkt, per concludere, è sicuramente importante e certifica che l’azienda continua a fare passi in avanti sulla strada di una possibile autorizzazione da parte della SEC del suo futures bitcoin, ma l’annuncio dell’avvio dei primi test, contrariamente a quanto potrebbe sembrare dalla lettura del post su medium, non è poi cosa così epocale come si vuol tentare di far credere.

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