Cosa si attendono gli analisti in vista della riunione BCE di giovedì 7 marzo 2024
Cosa si attendono gli analisti in vista della riunione BCE di giovedì 7 marzo 2024
Settimana calda sul fronte monetario in Europa. Per giovedì 7 marzo è infatti in programma la riunione della Banca Centrale Europea. Si tratta del secondo summit del 2024. Come avvenuto in occasione dell’appuntamento precedente, anche in questo caso l’attenzione è rivolta a tre temi in particolare: le decisioni sui tassi BCE, eventuali modifiche delle previsioni economiche in essere e, non da ultimo, spunti che potrebbero arrivare dalla conferenza stampa della Lagarde che si terrà nel primo pomeriggio.
Nonostante manchino due giorni all’appuntamento negli ambienti finanziari già circolano i classici report di stime degli analisti. Tema di questo articolo sono proprio le previsioni sull’esito della riunione BCE del 7 marzo 2024. Cosa deciderà l’EuroTower?
Non ci sono dubbi di sorta sul fatto che neppure nella riunione del 7 marzo prossimo la BCE deciderà di tagliare i tassi di riferimento. Le possibilità che ci possa essere una riduzione del costo del denaro sono praticamente nulle. Tutti gli analisti, infatti, convergono le ritenere che il primo taglio dei tassi, dopo ben 10 aumenti di fila, ci sarà non prima del summit di giugno ed è questa la migliore delle ipotesi.
Ciò significa che, per quello che riguarda i tassi, le previsioni sulla riunione BCE di giovedì puntano essenzialmente ad una loro conferma.
In pratica i costi delle operazioni di rifinanziamento principali, quello delle delle operazioni di rifinanziamento marginale e quello sui depositi presso la banca centrale resteranno ai livelli in essere ossia 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.
Nessun taglio del costo del denaro ci sarà quindi nella riunione del 7 marzo. Ciò non significa che ci sarà un aumento. Il rischio di un nuovo rialzo è infatti scongiurato dagli stessi ultimi dati macro. L’EuroTower, grazie alla politica monetaria ultra-rigorosa, è riuscito a far calare il tasso di inflazione nell’Eurozona dal 10,6 per cento del 2022 al 2,6 per cento attuale (dato aggiornato a febbraio 2024). Tuttavia, ed è questa la sola nota negativa, il calo dell’inflazione dai massimi testati nel 2022 non ha ancora convinto fino in fondo il board dell’EuroTower anche perchè il target di inflazione fissato dalla BCE è del 2 per cento e l’indice CPI (indice dei prezzi al consumo) di febbraio, per quanto in ribasso, non lo ha ancora centrato.
Del resto è stato Jack Allen-Reynolds, vice responsabile economista di Capital Economics, ad affermare che, anche dopo l’ultimo market mover sui prezzi al consumo, è palese che la BCE abbia bisogno di più tempo per potersi convincere che l’inflazione scenderà in modo sostenibile al target del 2 per cento.
Come già accennato in precedenza, nella riunione BCE del 7 marzo prossimo ad essere protagonisti non saranno solo i tassi ma anche le stime sull’economia dell’area Euro. E’ quasi certo che i traders riceveranno una serie di nuovi outlook sia sui trend di crescita del PIL dell’EuroZona che su quelli relativi all’inflazione.
Stando a quelle che sono le previsioni della vigilia, la Banca Centrale Europea dovrebbe tagliare entrambe le stime. Del resto è un dato di fatto che sono oramai sei trimestri consecutivi che il PIL dell’area Euro si muove attorno allo zero tanto che la Commissione UE ha deciso di rivedere al ribasso l’outlook sul ritmo di espansione dell’area dall’1,2 per cento di una stima precedente all’attuale 0,8 per cento.
In merito proprio alle previsioni sulle possibili revisioni del quadro macro che potrebbero essere deliberate dalla riunione BCe del 7 marzo, Andrzej Szczepaniak, economista senior per l’Europa di Nomura, ha affermato che anche la stima sul tasso di inflazione headline sarà vista al ribasso visto che i prezzi dei energetici hanno segnato un ribasso del 20 per cento circa rispetto a quanto vennero formulate le precedenti indicazioni macro (era dicembre 2023 per la cronaca).
Le asset class che più di tutte saranno condizionate dall’esito della riunione EuroTower di giovedì prossimo sono sempre le stesse: ci sono le borse europee (Parigi, Francoforte e Milano in testa) e poi c’è il mercato delle valute con focus ovviamente su Euro Dollaro. Operativamente parlando la riunione della BCE è il classico evento che può essere cavalcato due volte in ottica trading: prima della realizzazione dello stesso (e in questo caso si specula sulle previsioni) e dopo ossia a delibere rese note (in questo caso si valuta la corrispondenza con quelle che erano le stime).
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