Quando aprire una posizione nel mercato delle criptovalute

La prima tentazione per un operatore alle prime armi è quella di individuare delle tecniche di apertura di posizione, abbracciarle a capofitto e attendere un profitto, fiducioso che questo, prima o poi, giungerà. In realtà, però, l’apertura di una trade nel mondo delle criptovalute e dei mercati classici tradizionali è solo una parte del processo di investimento. La prima cosa da fare dovrebbe essere quella di imparare ad interpretare i grafici, attività per la quale i concetti presentati fino ad ora su valutevirtuali.com possono rivelarsi utili, anche se numerosi e con diversi livelli di complessità.

In seguito, una volta compresi, è consigliabile selezionare quelli da utilizzare in base alla propria sensibilità. Il passo ancora successivo è procedere con la visualizzazione dei grafici, l’impostazione degli strumenti di analisi, la modifica dei parametri, ma soprattutto abituarsi a tracciare delle linee e a scrivere dei commenti, verificandoli in un momento successivo. A questo scopo, è essenziale che il software di connessione ai mercati finanziari utilizzato conservi le linee tracciate ed i commenti inseriti; qualora quello messo a disposizione del broker non lo consenta, ipotesi perlopiù remota, è preferibile munirsi di un programma informatico che abbia queste caratteristiche, sarà tempo ed eventualmente denaro speso con lungimiranza.

E’ importante esercitarsi a visualizzare una grande quantità di grafici, cercando di prestare sempre più attenzione ai particolari, per acquisire una sensibilità nel comprendere quali aspetti abbiano portato il cambio a muoversi in un certo modo. Si tratta di un esercizio che si dovrà ripetere con sistematicità e all’inizio potrà richiedere del tempo, tuttavia progressivamente si acquisirà una certa rapidità nella rassegna e alcuni grafici talvolta inizieranno ad essere indicativi, sostenendo l’operatività.

Una volta compiuti questi primi essenziali passi, però, se ne dovrà fare un altro altrettanto importante: la scelta del mercato su cui operare. E’ francamente inutile e dispersivo cercare di cogliere tutte le opportunità dei mercati, peraltro il numero dei coins delle piazze virtuali è  notevole, mentre è invece opportuno prendere inizialmente confidenza con un cambio in particolare, dotato magari di apprezzabile liquidità relativa, e solo quando lo si conoscerà in modo approfondito, allargare eventualmente l’orizzonte, sommando un rapporto alla volta.

Aggiungo la considerazione per cui la fase di operatività reale dovrebbe essere proceduta da un trading simulato, detto anche “paper trading”, in cui si annotano tempi e prezzi di apertura e chiusura della posizione. Su questa importante tappa si accampano diverse opinioni e non mancano coloro i quali pensano che debba durare un discreto periodo di tempo.

Il parere di chi scrive è che sicuramente non vada saltata, ma che debba condurre in modo graduale all’operatività reale, in quanto è assodato che in quella simulata, salvo quando avvenga con una piattaforma reale, non tutti gli aspetti del mercato vengono tenuti in considerazione. Una volta pronti per operare si deve preventivamente definire una serie di elementi:

  • la durata ipotizzata della trade, che dovrà essere in linea con le aspettative di profitto;
  • il setup, cioè quali sono le strutture di prezzo (pattern, indicatori ecc.) che costituiscono i presupposti preliminari per aprire una posizione;
  • il prezzo a cui si aprirà una posizione e la sua direzione, in acquisto o in vendita;
  • la dimensione della posizione che deve essere coerente con la massima perdita sopportabile;
  • il tipo e il livello di stop – loss;
  • il tipo di trailing stop;
  • il target, o prezzo obiettivo, e i criteri mediante i quali potrà essere alzato nella direzione della tendenza.

E’ preferibile annotare tutte queste informazioni, soprattutto all’inizio, in modo da poter esaminare ex post le cause di un’operazione non riuscita. Più tali informazioni saranno dettagliate e più potranno essere di aiuto, senza contare che, dopo un certo periodo di tempo, forniranno un prezioso punto di riferimento. In pratica si costruirebbe un piano di trading che riporta tutte le voci elencate precedentemente. Si tratta solo di uno spunto che ogni trader cercherà di migliorare rendendolo più rispondente alle proprie esigenze.

D’altra parte anche coloro i quali investiranno sul lungo periodo, magari seguendo criteri di analisi fondamentale, attinenti alla evoluzione tecnologica della blockchain, potranno seguire uno schema di questo tipo per inserire i parametri che giustificano l’investimento e quelli al cui raggiungimento verrà chiusa l’operazione.

Una volta formulato il proprio piano di trading, si sarà pronti per aprire la posizione, ma è bene sempre che la compilazione della strategia di apertura del trade avvenga in un momento precedente all’operazione finanziaria, stabilendo in anticipo tutte le specifiche. Con il passare del tempo e al crescere dell’esperienza ciascuno poi troverà le varianti da adottare per rendere più discrezionale e reattiva la propria operatività, tenendo conto che in via di evoluzione si paleserà quello che possiamo definire lo stile di trading di ciascun operatore. Dal punto di vista statistico l’esame accurato prima di attivare la piattaforma con una posizione di trading incrementa le probabilità di profitto anche in un mercato ancora poco liquido come quello delle divise digitali.

Di Vincenzo Augello

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