A riferirlo è l’Inner City Press, che riporta come, nella giornata di ieri, lo sviluppatore ethereum Virgil Griffith sia stato, finalmente, scarcerato su cauzione; come noto Griffith è stato arrestato il 21 novembre scorso per aver partecipato a una conferenza in Corea del Nord, cosa che, stando a quanto afferma l’accusa, avrebbe sostanzialmente aiutato i nordcoreani ad eludere le sanzioni imposte dagli USA. Griffith avrebbe in questo modo violato l’International Emergency Economic Powers Act, cosa che potrebbe valergli fino a 20 anni di carcere. In particolare l’accusa, come sostenuto all’arresto da John Demers, assistente procuratore generale per la sicurezza nazionale, imputa a Griffith di essersi recato comunque in Corea del Nord nonostante gli fosse stato chiaramente intimato di non farlo, consapevole del fatto che gli USA considerano quel paese uno dei propri principali avversari sullo scacchiere geopolitico globale e, per di più, insegnando ai nordcoreani come utilizzare la tecnologia blockchain per eludere le sanzioni. I pubblici ministeri, come riportato da CoinDesk, avevano comunque chiesto che Griffith fosse affidato ai suoi genitori in Alabama immediatamente dopo essere stato rilasciato in libertà vigilata, tuttavia nelle scorse settimane il rilascio su cauzione era stato negato, pare a causa dell’impossibilità di soddisfare le condizioni imposte dalla cauzione stessa; adesso però finalmente Virgil esce dal carcere, dopo più di un mese, in attesa che parta il processo.
Ricordiamo che in molti hanno sostenuto che Griffith non avrebbe potuto insegnare nulla ai nord coreani che non sia già di dominio pubblico online e che è uno sviluppatore italiano si è reso disponibile, già a poche ore dall’arresto, per testimoniare che nel suo intervento durante la conferenza Griffith non ha mai parlato neanche per un secondo di come usare le criptovalute per eludere le sanzioni americane. Per intanto i legali di Virgil continuano a ripetere che il loro assistito non avrebbe dovuto proprio essere incriminato e affermano di voler contestare vigorosamente i capi di imputazione e di non vedere l’ora di portare tutti i fatti davanti alla giuria. Comunque la si voglia pensare, in conclusione, le accuse mosse nei confronti dello sviluppatore paiono abbastanza inconsistenti, non fosse altro perché non parliamo di una tecnologia segreta, accessibile solo a pochi adepti, vi sono infatti tonnellate di materiale online facilmente reperibile, di conseguenza è semplicemente demenziale sostenere che partecipando a una conferenza si possa aiutare un paese ad eludere delle sanzioni; è probabilmente vero che Griffith ha dimostrato di essere come minimo ingenuo, se non addirittura incosciente, così come pure è vero che avrebbe dovuto attendersi tutto ciò che sta accadendo, tuttavia 20 anni di carcere per una leggerezza del genere sembrano essere davvero una punizione eccessiva.
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