LedgerX è una delle più note piattaforme di scambio per prodotti derivati sulle criptovalute, basata a New York è soggetta al controllo da parte della CFTC (Commodities Future Trading Commission); è notizia di oggi, diffusa dalla co-fondatrice Juthica Chou, che LedgerX ha richiesto una licenza che gli permetta di vendere future ai piccoli investitori dal momento che, da quel che si apprende, l’interesse degli investitori istituzionali stenterebbe a decollare. La differenza sostanziale tra questa nuova classe di prodotti finanziari e quelli già disponibili sul CME è che i future lanciati da LedgerX liquiderebbero direttamente in bitcoin, a differenza di quanto avviene sul mercato di Chicago che liquida i contratti, alla loro scadenza, in valuta fiat.
LedgerX punta ai bitcoin
L’azienda punta quindi a lanciare una versione della sua piattaforma di trading su prodotti derivati, soprannominata “Omni”, che elencherebbe futures, opzioni e swap di BTC, oltre che fornire servizi di compensazione e di custodia, sviluppata ad hoc per il mercato retail (cioè i piccoli investitori). Oltre alla richiesta di ledgerX la CFTC ha sul tavolo anche la richiesta di Bakkt (che da mesi tiene tutti gli osservatori col fiato sospeso) e quelle di ErisX e Seed CX; nonostante i numerosi ritardi e i tentennamenti che la Commodities Future Trading Commission mostra nell’approvare questo tipo di prodotti appare francamente chiaro a tutti che sia solo questione di tempo prima che si arrivi al tanto atteso ok da parte della CFTC, così come pure pare ormai evidente che il lancio di questi nuovi prodotti sarà probabilmente la causa del prossimo bull run che trascinerà inevitabilmente bitcoin a toccare un nuovo massimo storico.
Il 2019 potrebbe essere l’anno buono, ma non è da escludersi che tutto slitti all’anno prossimo; in ogni caso si moltiplicano i segnali di una sorta di tempesta perfetta (in senso positivo) che potrebbe dare un’enorme spinta al mercato delle cripto sia in termini di adozione che in termini di quotazioni. Da un lato, infatti, veniamo dal più lungo bear market nella storia di BTC, dall’altro abbiamo una crisi globale che sembra orma destinata inevitabilmente ad esplodere, con molti osservatori che stanno avvertendo del rischio che possa finire col coinvolgere il debito sovrano di paesi molto importanti sullo scenario internazionale (che detto in soldoni significa default) ed è proprio in questo quadro che bisogna contestualizzare l’eventuale approvazione della CFTC di future BTC non solo per quanto concerne bakkt ma anche per tutte quelle altre richieste che sono già state avanzate alla commissione.
Molto dipenderà anche dalla sequenza con cui tutto quanto sin qui descritto si manifesterà, se ci dovesse essere la giusta successione di eventi, con il fondo toccato a marzo di 3000$, una ripresa del mercato che potrebbe portare bitcoin nuovamente sopra i 10mila dollari entro la fine dell’anno, in concomitanza con l’acuirsi della crisi che potrebbe fungere da volano e una immediata successiva approvazione dei future bitcoin dalla CFTC, ecco, allora se tutto dovesse svolgersi in rapida successione c’è seriamente la possibilità di vedere le quotazioni bitcoin schizzare alle stelle durante i primi mesi del 2020.
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