Su Google e su altri motori di ricerca sono esplose da qualche settimana le ricerche correlate a frasi quali “Bitcoin è morto” e semplicemente “Bitcoin morto”, ad indicare il grado di preoccupazione da parte di chi in questo progetto aveva creduto per davvero, e che nella criptovaluta con la più alta capitalizzazione di mercato aveva investito.
Da giorni sono in molti ad interrogarsi sul destino di Bitcoin (BTC), e la preoccupazione continua a crescere man mano che le settimane trascorrono senza che si concretizzi alcuna inversione di tendenza. Non sono in pochi gli investitori che iniziano a temere che BTC non si riprenderà mai, specie dopo quanto accaduto nelle ultime due settimane di giugno, con il prezzo di Bitcoin sceso al di sotto dei 18.000 dollari.
Ma cosa pensano gli esperti di quanto sta accadendo in queste settimane, e soprattutto cosa si aspettano che succeda al prezzo del Bitcoin nel prossimo futuro? La speranza di molti è che presto vi sia un’inversione di tendenza in grado di riportare verso nuovi massimi la crypto numero uno per capitalizzazione di mercato, ma si tratta di uno scenario realistico o parliamo di fantascienza?
Il Bitcoin è morto? È già successo 455 volte
Alcuni siti web specializzati nell’analisi dell’andamento dei prezzi delle criptovalute hanno stilato un vero e proprio elenco dei necrologi del Bitcoin (BTC) ad indicare che la maggior criptovaluta per capitalizzazione di mercato non solo può morire, ma può farlo anche più e più volte. Per l’esattezza pare che il Bitcoin sia già morto 455 volte fino ad ora, e nel solo 2022 il Bitcoin è stato dichiarato morto 15 volte, con l’ultimo necrologio scritto dal proprietario della Euro Pacific Bank, Peter Schiff, che prevedeva che per questa crypto non ci sarebbe stato più nulla da fare. “Bitcoin non si riprenderà” aveva dichiarato infatti l’esperto.
Lo stesso Schiff in un suo recente tweet aveva scritto: “i detentori di Bitcoin a lungo termine (i cosiddetti holder, ndr) non sono preoccupati perché hanno già subito ribassi del 73%. Ma i precedenti ribassi non hanno comportato neanche lontanamente la capitalizzazione di mercato persa complessivamente durante questo calo, né hanno comportato una leva così massiccia. Questo incidente è solo l’inizio. #Bitcoin non si riprenderà” ha quindi concluso Schiff meno di un mese fa.
Long-term Bitcoin #HOLDers aren’t worried as they’ve been through 73% declines before. But previous declines didn’t involve anywhere near the total market cap lost during this decline, nor did they involve massive leverage. This crash is just beginning. #Bitcoin will not recover.
— Peter Schiff (@PeterSchiff) June 18, 2022
Nel frattempo BTC ha riconquistato la soglia psicologica dei 20 mila dollari, ma secondo Schiff c’è poco da entusiasmarsi. Si tratterebbe di un traguardo pressoché totalmente privo di valore, insomma per usare le sue stesse parole nulla per cui “eccitarsi”.
“Non entusiasmatevi per il fatto che Bitcoin sia tornato sopra i 20 mila dollari” ha infatti scritto Schiff “20 è il nuovo 30. Questa è solo un’altra trappola per i tori. Nulla cade in linea reatta. Infatti questo crollo al rallentatore è stato estremamente ordinato. Non vi è ancora alcun segno di una capitolazione che in genere forma un minimo del mercato ribassista”. Questo era il commento di Schiff pubblicato su Twitter il 20 giugno.
Don’t get excited about #Bitcoin being back above $20K. 20 is the new 30. This is just another bull trap. Nothing drops in a straight line. In fact, this slow motion crash has been extremely orderly. No sign yet of any capitulation that typically forms a bear market bottom.
— Peter Schiff (@PeterSchiff) June 19, 2022
A fine giugno BTC aveva recuperato un po’ di terreno, ma entro l’ultimo del mese era già tornato sotto i 20 mila dollari. Un tentativo di riprendere quota è stato fatto anche successivamente, appena qualche giorno fa, ed anche questa volta la soglia psicologica dei 20 mila dollari era stata raggiunta e superata, fino ad arrivare ai 22.435 dollari, ma come preannunciato da Schiff non si trattava di un vero recupero, e al momento della stesura di questo articolo registriamo un prezzo di BTC tra i 18 e i 19 mila dollari.
Si tratta di recuperi di prezzo che, secondo quanto lo stesso esperto spiega, sono dovuti soprattutto alla spinta degli acquirenti che cercano di possedere la criptovaluta a un prezzo più conveniente. Niente che lasci pensare però ad un recupero imminente verso nuovi picchi infatti i grafici di trading di BTC mostrano che la crypto è ancora in discesa libera.
Bitcoin rischia di scendere sotto i 17 mila dollari
Secondo alcuni esperti del mercato delle criptovalute in India il Bitcoin potrebbe scendere fino a toccare i 17 mila dollari se l’attuale momento di acquisto si indebolisse.
Nell’analisi sull’andamento di prezzo di BTC a fine giugno Edul Patel, CEO e co-fondatore della piattaforma di investimento di crypto Mudrex, ha spiegato che nonostante Bitcoin avesse recuperato fino a riconquistare la soglia dei 20 mila dollari, questa crypto “resta su un pendio discendente”. “Se la forza d’acquisto scende di nuovo, potremmo vedere BTC tornare al livello di 17 mila dollari USA” ha quindi affermato Patel.
La ripresa che abbiamo visto a fine giugno non era infatti tale da ritenere possa innescare un trend rialzista vero e proprio. Il tempo ha dato ragione agli esperti che avevano offerto questa lettura dell’andamento di prezzo di Bitcoin, infatti dopo si è registrato un calo che ha portato BTC verso i 18 mila dollari. In seguito abbiamo avuto un nuovo incremento di prezzo analogo, che allo stesso modo non poteva essere ancora definito una tendenza rialzista perché i mercati delle criptovalute continuano ad essere nella zona di “paura estrema”.
Il nuovo livello su cui puntare gli occhi è stato fissato dagli stessi esperti ai 14 mila dollari. in particolare spiegano che “nell’arco temporale giornaliero, il trend di Bitcoin ha formato un pattern di canale discendente. Il prossimo supporto chiave per BTC è previsto a 14.000 dollari. BTC deve continuare il suo slancio verso l’alto di 30.000 dollari affinché la tendenza sia considerata un’inversione rialzista” ma fino ad allora meglio restare estremamete prudenti.
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