Nel tentativo di riformare la tassazione delle criptovalute in Giappone, Yuichiro Tamaki, leader del Partito Democratico per il Popolo (DPP), è intervenuto sui social media per illustrare le proposte del suo partito volte ad abbassare la tassa sulle criptovalute del 20% in caso di elezione.
Insomma, mentre in Italia ci si sta muovendo in senso opposto (ma è possibile che un emendamento possa far fare un passo indietro alla proposta di incremento delle imposte sulle plusvalenze su cripto), in Giappone il partito di Tamaki sta evidentemente cercando il sostegno degli appassionati di asset digitali per contribuire ad affrontare quella che molti considerano una tassazione eccessiva.
Ad ogni modo, la proposta di Tamaki è più articolata e si snoda in quattro punti principali.
Riduzione dell’aliquota fiscale
Della prima abbiamo in parte già detto. Attualmente, i guadagni su criptovalute sono tassati come redditi diversi con aliquote che vanno dal 15% al 55% per i percettori di redditi elevati.
Il piano di Tamaki propone un’aliquota fiscale fissa del 20% per i profitti delle criptovalute, allineandola alle imposte sui guadagni del mercato azionario.
Detrazioni per le perdite ed esenzioni per le criptovalute
La proposta include anche disposizioni che consentono alle persone fisiche di dedurre le perdite dal loro reddito imponibile.
Tamaki ha dichiarato che non ci saranno imposte quando si scambiano asset cripto con altri asset cripto, con l’obiettivo di semplificare il processo di dichiarazione dei redditi.
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Promozione di NFT e Web3 Economy
Il DPP mira a integrare i token non fungibili (NFT) nella governance e a sostenere lo sviluppo di un solido ecosistema Web3, consentendo applicazioni innovative degli asset digitali.
Aumento della leva finanziaria e ETF sulle criptovalute
Il piano propone anche di aumentare i tassi di leva finanziaria consentiti per il trading di criptovalute da 2x a 10x e di introdurre ETF di criptovalute in Giappone.
Sebbene gli impegni di Tamaki possano sembrare promettenti, arrivano in un momento in cui molti cittadini giapponesi sono alle prese con l’aumento dell’inflazione e del costo della vita. Nonostante la proposta di un’aliquota fiscale del 20% sia significativamente più bassa rispetto alle aliquote attuali, alcuni critici sostengono che essa comprometta comunque i vantaggi fondamentali delle criptovalute, che sono state concepite per offrire un’alternativa ai sistemi finanziari tradizionali.
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