Litecoin, per chi non se ne fosse accorto, è una delle monete che più frequentemente finisce bersagliata dall’astio dei massimalisti bitcoin che, immancabilmente, ad ogni ribasso di LTC iniziano a fare terrorismo psicologico sostenendo che la cripto di Charlie Lee sia ormai prossima a toccare lo zero; l’ultima volta è successo alla fine del 2018, prima che partisse l’ennesimo bull run che ha portato nuovamente LTC vicina ai massimi storici. Ovviamente ogni volta che questo succede i massimalisti si vanno a nascondere, cancellano gli ultimi tweet e si rimettono ad aspettare che litecoin sia avvicini al supporto tentando, col solito FUD, di convincere i neofiti a vendere in perdita le proprie monete; si tratta di un comportamento francamente indegno e miserabile, soprattutto perché a farne le spese sono gli investitori meno esperti, che sono anche quelli più fragili.
Flexa include litecoin tra i pagamenti
Tra le varie motivazioni addotte per giustificare le loro tesi, oltre a non mancare mai di infamare Charlie Lee, una delle preferite è quella secondo cui questa moneta non ha casi d’uso concreti ed è una cripto che non può essere spesa; ebbene, nella giornata di ieri sicuramente tutte queste persone avranno avuto l’ennesimo travaso di bile. Con un comunicato stampa del 3 luglio, infatti, la società di pagamento Flexa (azienda newyorkese nata con un round di finanziamento di oltre 14MLN e dietro cui ci sono colossi come Pantera e Nima Capital) ha comunicato che quasi 40mila commercianti potranno adesso accettare transazioni in LTC grazie all’integrazione di questa cripto nel proprio sistema di pagamento; litecoin è la quinta moneta ad essere inserita nel circuito dopo bitcoin, ethereum, bitcoin cash e Gemini (la stablecoin dei fratelli Winklevoss).
Nel suo comunicato Flexa ha giustificato la scelta di elencare litecoin ribadendo come questa moneta permetta transazioni veloci a commissioni molto basse, oltre a godere di una comunità amplia e molto attiva di sostenitori. Intanto appena qualche giorno fa (il 2 luglio scorso), come riportato da cointelegraph, litecoin è stata recensita come “eccellente” in termini di premi di investimento e adozione da parte di Weiss Ratings (tra i principali fornitori statunitensi di dati e informative sui mercati), per cui la notizia diffusa mercoledì sull’integrazione di litecoin da parte di flexa, unitamente al rating eccellente attribuito alla moneta da Weiss Ratings, avrà sicuramente procurato, con mia somma delizia, un bell’esaurimento nervoso ai massimalisti bitcoin.
Trovo che sia ormai divenuto fondamentale, per concludere, che la comunità degli appassionati di criptovalute si renda finalmente conto di quanto sia tossico e deleterio il comportamento dei massimalisti bitcoin, che ormai da tempo contribuiscono ad allontanare le persone comuni da questa tecnologia incentivandole ad uscire in perdita dai loro investimenti nelle alt nella speranza, ottusa a mio parere, di favorire l’afflusso di capitali in bitcoin; un comportamento inqualificabile, tanto più che appare chiaramente dettato da una sconfinata avidità e non dal desiderio, come invece millantano, di favorire la nascita di un nuovo paradigma economico.
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