Ecco fin dove possono salire le azioni Telecom Italia secondo Equita e secondo Intesa SP
Ecco fin dove possono salire le azioni Telecom Italia secondo Equita e secondo Intesa SP
Le azioni Telecom Italia si accingono a chiudere l’Ottava con una progressione dell’1,5 per cento nonostante il ribasso in atto oggi (rosso, comunque, inferiore rispetto a quello di un Ftse Mib imbottito fino al collo di segni negativi).
Il rialzo settimanale che l’ex monopolista si appresta a mettere in tasca è frutto delle novità arrivate dal fronte giudiziario proprio nei giorni scorsi. Finalmente, infatti, è stata posta la parola fine ad una lunga causa riguardante l‘indebito pagamento del canone di concessione da parte di Telecom Italia nel lontano 1998.
La sentenza è finita sotto ai riflettori di alcuni analisti che hanno espresso il loro punto di vista sull’argomento. Prima di vedere cosa ne pensano, riassumiamo brevemente cosa prevede il dispositivo giudiziario.
La settimana avviata alla chiusura sarà storica per Telecom Italia. Il colosso delle telecomunicazioni ha finalmente posto la parola fine ad una causa che durata dal lontano 1998. La Corte d’Appello di Roma si è pronunciata a favore del gruppo telefonico in una causa riguardante l’indebito pagamento del canone di concessione da parte di TIM.
La somma che il Ministero deve a Telecom Italia è pari all’importo originario di oltre 500 milioni di euro (considerando i 386 milioni più ulteriori 143 milioni dal bilancio di TIM) aumentato di interessi e rivalutazione. Complessivamente l’importo che Telecom Italia dovrà recuperare sale a 1 miliardo di euro. Trattandosi di una sentenza esecutiva, Telecom Italia avvierà da subito la procedura prevista per recuperare tutta la somma. Il Ministero, parte condannata nella causa, non ha però intenzione di mettere la parola fine alla vicenda e ha già fatto sapere che ci sarà un ricorso in Cassazione e che verrà chiesta una sospensiva sull’esecuzione del pagamento.
La vicenda ricorda molto da vicino quanto avvenne a Vodafone Italia nel 2014. Anche in quel caso ci fu una vittoria contro il Ministero che fu poi confermata dalla Cassazione nel 2020. Ci sono buone probabilità che l’esito possa essere analogo anche se c’è da restare impressionanti per la lunghezza temporale di tutto il dibattimento.
Gli analisti di Equita sono stati tra i primi ad esprimersi sulla sentenza della Corte di Appello di Roma. Per la sim milanese, tenendo conto che il Ministero ha già annunciato ricorso in Cassazione e richiesta di sospensione del pagamento, non ci sono garanzie precise su quando Telecom Italia incasserà la somma dovuta. Le ipotesi sono due: incasso in tempi rapidi oppure dopo l’esito del ricorso alla suprema corte. Se si dovesse delineare questa seconda ipotesi: i tempi per mettere la parola fine a tutta la vicenda sarebbero ancora più lunghi di quelli che già sono ad oggi, Telecom Italia incasserebbe dopo la somma dovuta ma avrebbe dalla sua l’ulteriore maggiorazione della rivalutazione.
Ad ogni modo gli analisti ritengono che, a prescindere da quale sarà l’evoluzione degli eventi, la notizia è positiva per Telecom Italia e soprattutto in grado di offrire una buona visibilità sul titolo.
Secondo Equita la sentenza potrebbe anche far emergere un capital gain molto significativo per la società di tlc. Tuttavia è difficile dire se porterà o no alla formazione di un utile societario tendendo conto delle tante operazioni straordinarie del 2024.
Alla luce di tutti questi elementi, da Equita è arrivata la conferma della valutazione in essere su Telecom Italia. Il rating resta buy (quindi comprare) con target price alzato dai precedenti 0,35 euro a 0,37 euro.
Valutazione bullish sulle azioni Telecom Italia anche dagli analisti di Intesa Sanpaolo. Gli esperti della banca italiana hanno avviato copertura con rating buy e un target price a 0,4 euro che implica un buon potenziale di upside. Nella nota di valutazione si fa riferimento al fatto che il titolo è tra le top pick nel settore di riferimento a livello europeo. Per gli esperti il settore potrebbe offrire catalizzatori positivi a breve e a medio termine.
Come si può vedere dal grafico in alto, le azioni Telecom Italia non hanno brillato più di tanto nell’ultimo periodo. Rispetto ad un mese fa i prezzi ora sono più bassi del 19 per cento mentre anno su anno la prestazione è negativa per il 25 per cento.
Questo aspetto può indurre a pensare il titolo abbia spazio per crescere. Verissimo ma servono i catalizzatori.
Secondo Equita è altamente probabile che il mercato non prezzerà fino in fondo la notizia della vittoria giudiziaria di Telecom Italia e questo a causa delle citate incertezze sulle tempistiche di incasso del risarcimento ma anche perchè ci sono anche altre vertenze legali riguardanti il bilancio dell’ex monopolista.
Chi volesse fare trading sulle azioni Telecom Italia può operare in due modi: comprando azioni reali oppure negoziando CFD azionari (in questo secondo caso si può speculare anche al ribasso). Ecco due piattaforme che permettono di operare in entrambi i modi:
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