Il gioco è stato lanciato dall’azienda Axiom Zenm, con sede a Vancouver, nel giorno del Thanksgiving ma sta già spopolando tra i possessori di criptovalute, tantoché qualcuno pensa che possa essere la vera killer application di Ethereum.
In pratica il gioco sussiste nel collezionare, far riprodurre e vendere gattini virtuali dalle caratteristiche genetiche uniche.
Ovviamente il fatto che l’applicazione sia basata su blockchain Ethereum rende tutto tracciato, sia le transazioni sia l’unicità di ogni gattino, in maniera tale che non ci possano essere falsificazioni o truffe.
Il mercato di cryptokitties
Possedendo due “Kitties” il padrone può farli accoppiare e poi rivendere i nascituri sul mercato. Il prezzo iniziale è deciso dal venditore e scende fino allo scadere dell’asta o fino a quando il piccolo viene venduto.
Per quanto possa sembrare assurdo, i gattini più rari sono già stati venduti per delle cifre monstre, che si avvicinano ai 250 Ether, ovvero $115000 Dollari al cambio di oggi.
Il sito kittyexplorer.com mostra come sia letteralmente esplosa la mania in queste 2 settimane. Ci sono già circa 240000 gattini sul mercato che hanno originato 122000 vendite. Solamente nella giornata di domenica ne sono stati venduti circa 17mila ad un prezzo medio di 0.17 Ether.
Ovviamente le vendite aumentano anche a causa del numero di nuovi gattini introdotti ogni giorno su cryptokitties. Oltre a quelli “generati tramite accoppiamento” ci sono anche i gattini di generazione 0, ovvero quelli generati dalla piattaforma, che vengono creati al tasso di 1 ogni 15 minuti.
Ovviamente le vendite e tutte le altre azioni possibili sull’applicazione sono registrate sulla blockchain di Ethereum che, per questo, sta registrando un uso molto intensivo. Il 14% circa delle transazioni fatte sull’intera rete Ethereum proviene proprio da Cryptokittens. Questo ha sollevato nuovamente il problema della scalabilità della blockchain Ethereum, che potrebbe comunque sfruttare quest’applicazione come banco di prova.
Che cosa dicono gli esperti
In questi tempi viene spesso citata la bolla dei tulipani in relazione alla crescita esponenziale di valore da parte delle criptovalute. Se le criptovalute in sé hanno un utilizzo pratico, è chiaro che applicazioni come queste fanno sorgere qualche dubbio anche ai più cripto-ortodossi.
Ad ogni modo non mancano gli apprezzamenti. Joey Krug, inventore di Augur e co-direttore del fondo Pantera Capital ha recentemente dichiarato che, sebbene queste applicazioni lascino trasparire un’esuberanza del mercato, il fatto che il mercato sia esuberante non significa che sia fraudolento.
Ancor più positivo è stato Balaji Srinivasan, partner del venture capital Andreessen Horowitz, secondo cui Cryptokitties ha dimostrato come sia possibile il trading di asset digitali su larga scala senza complicazioni grazie all’utilizzo della blockchain. Il gioco avrebbe anche provato che dei beni possano essere scambiati in modo decentralizzato e senza l’avallo di intermediari.
Un altro parere importante è giunto dal fondatore di Vitalik Buterin il quale, per provare come il concetto di valore sia soggettivo e non ci sia un vero valore intrinseco per ogni bene o valuta su scala globale, ha postato il seguente Tweet,
per far notare come il dipinto “Salvator Mundi” di Da Vinci ha un valore di $450 Milioni per il principe Saudita Bader bin Abdullah, mentre per altr potrebbe avere un valore diverso.
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