Prospettive su borse, oro e petrolio per l’inizio del nuovo anno
Prospettive su borse, oro e petrolio per l’inizio del nuovo anno
E’ tempo di bilanci in vista dell’inizio del nuovo anno. Il fatto è che molti mercati azionari sono su livelli che non si vedevano da anni. Borsa Italiana e l’indice Ftse Mib rientrano in questa categoria. Tutto bene, quindi? Sicuramente i traders che hanno comprato quando le valutazioni erano più basse, adesso si godono il frutto della loro intuizione. Viceversa chi non ha approfittato delle valutazioni più accessibili oggi non può non avere delle difficoltà oggettive ad acquistare.
I prezzi di molte azioni sono ai massimi e il discorso non cambia se l’intento è quello di investire su un indice azionario nel suo insieme. Anche in questo caso, infatti, è palese che i prezzi sono troppo cari per poter pensare ad un ingresso. Proprio per questo motivo, l’atteggiamento prevalente sui mercati azionari globali è decisamente improntato alla prudenza. Il pensiero è già al 2024. Quali sono le previsioni delle borse per il 2024? Cosa si prospetta per l’anno prossimo?
Lo vedremo proprio in questo articolo.
Quando un anno in borsa va così bene, i margini che anche in quello successivo le quotazioni possano salire si riducono (non fosse altro che per una questione meramente statistica).
Premesso questo, in merito alle previsioni 2024 sono due gli scenari più plausibili.
Il primo è quello del soft landing che si tradurrebbe in una sorta di anno copia del 2023. In questo contesto, con la graduale riduzione dei tassi da parte delle Banche Centrali, il mercato potrebbe orientarsi verso l’oro, considerato il bene rifugio sicuro per eccellenza. Sempre in un contesto di soft landing si può anche pensare di considerare gli investimenti in azioni preferendo quelle growth a quelle value. Da non tralasciare anche l’obbligazionario.
Viceversa nel caso in cui si dovesse prospettare un hard landing, allora non è da escludere che le Banche Centrali possano essere costrette ad aumentare la frequenza delle riduzioni dei tassi. In uno scenario simile, il prezzo dell’oro si potrebbe apprezzare e le obbligazioni potrebbero avere un appeal ancora più forte. Molto difficile, invece, è immaginare che in un contesto di hard landing ci possa essere un ulteriore aumento del mercato azionario. Anzi, in caso di atterraggio duro, l’esito sarebbe diametralmente opposto con l’uscita dall’equity a favore di oro e obbligazioni.
Ad ogni modo visto che il 2023 si chiuderà con le borse sui massimi, la prudenza per chi dovesse decidere di investire in borsa nel 2024 non può che essere massima. I numeri dicono che sia difficile riuscire a posizionarsi in un mercato simile soprattutto se l’obiettivo dovesse essere quello di maggiori rendimenti.
In entrambi gli scenari ipotizzati per il 2024 (quindi sia quello soft landing che quello hard), l’oro è tra i mercati protagonisti. Il valore del gold, come evidenziato per le borse, si appresta a chiudere il 2023 sui massimi. Tecnicamente quando l’Euro è forte si creano le condizioni per un apprezzamento delle materie prime ma sono soprattutto i ribassi dei rendimenti dei bond a creare le condizioni per una crescita delle quotazioni dell’oro.
Il 2024 è pronto a partire con tre fattori che depongono a favore del metallo giallo: il dollaro debole, il calo dei rendimenti delle obbligazioni e una tensione geopolitica che non accenna a placarsi.
Dal punto di vista tecnico, l’oro presenta un target grafico costituito dal precedente massimo storico a quota 2.150 dollari, raggiunto solo per pochissimo tempo.
Ragionando in termini previsionali, si potrebbe ipotizzare che con un gold sopra i 1980 dollari l’oncia ci sia spazio per una ulteriore crescita nel corso del 2024 o comunque per un forte dinamismo.
Non è un mistero che per molti analisti proprio l’oro possa essere l’asset del 2024 proprio perchè ci sono ben tre fattori che sostengono una view rialzista. E del resto, come visto nel precedente paragrafo, il gold sembra essere premiato in tutti gli scenari (sia quello hard che quello soft).
Staremo a vedere.
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Quella del petrolio sarà invece una storia molto diversa. Le previsioni sull’andamento del greggio nel 2024 sono molto prudenti. E del resto è evidente che la parte finale del 2023 non stia riservando alcuna sorpresa a questo asset. Anzi il valore del petrolio è tornato indietro vanificando, almeno in parte, i recenti rialzi.
In questo contesto lo scenario più plausibile per l’inizio del nuovo anno, vede il greggio in un range compreso tra 72 e 82 dollari. L’ipotesi più allargata è invece quella che vede il petrolio tra un minimo di 64 dollari al barile e un massimo di 93 dollari. Si tratta di una forbice enorme che si spiega in considerazione dei fattori profondamente divergenti che impattano su questo asset da un pò di tempo (e che continueranno a pesare anche il prossimo anno). Da un lato infatti il prezzo del petrolio è trascinato verso il basso dalla debolezza dell’economia (Cina in primis), mentre dall’altro fattori come i tagli alla produzione deliberati dai paesi dell’OPEC+ e le tensioni geopolitiche nell’area del Medio Oriente sono palesemente rialzisti.
La vera sfida del 2024 sarà capire quale piatto della bilancia peserà di più. Da questo dipenderà l’andamento del prezzo del petrolio. Sicuramente ci sarà una situazione di volatilità che i traders possono sfruttare in chiave operativa.
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