BitBox ha comunicato nella giornata di ieri, con un annuncio sul proprio sito, che provvederà al delisting di XRP il prossimo 16 Gennaio; l’exchange creato dal colosso giapponese della messaggistica (Line) e controllato dalla sudcoreana Naver Corporation, non ha fornito delucidazioni di sorta in merito a questa decisione ma si è limitato a dichiarare che:
“Manteniamo un controllo costante su tutte le monete che vengono scambiate su BitBox. Se una moneta non soddisfa i nostri standard in base alle sue prestazioni, affidabilità, liquidità o requisiti legali e normativi, verrà eliminata dal nostro cambio. Per proteggere i tuoi beni e interessi, forniamo un preavviso sufficiente prima del delisting. “
Gli utenti della piattaforma dovranno quindi provvedere a chiudere tutte le loro operazioni entro il prossimi 16 Gennaio, data a partire dalla quale il delisting diverrà operativo, mentre per prelevare le proprie monete avranno tempo fino al 16 Febbraio, data a decorrere dalla quale BitBox chiuderà i propri wallet XRP. I mercati, comunque, non sembrano essere stati scossi più di tanto da questa notizia, proprio ieri, infatti, XRP ha messo a segno una sessione giornaliera fortemente rialzista, come non se ne vedevano da tempo e, nonostante un pesantissimo ritracciamento nella giornata di oggi, sembra essere prossima a un’inversione. Anche se BitBox non ha fornito spiegazioni di sorta in merito alla sua scelta è difficile non ricondurre questa faccenda alle differenti cause in corso negli USA che coinvolgono ripple e nelle quali si sta discutendo proprio se XRP possa essere considerato una sorta di obbligazione venduta illegalmente sul mercato; in pratica quello che potrebbe essere successo è che, a seguito di un approfondimento sulle possibili implicazioni legali per l’exchange, BitBox sia arrivato alla conclusione che, qualora le cause in corso negli USA non si dovessero concludere a favore di ripple, questo avrebbe inevitabilmente delle ripercussioni sulla propria attività. Un exchange come BitBox, in altre parole, potrebbe essere chiamato a risarcire gli investitori per non aver vigilato adeguatamente sui prodotti messi in quotazione nel caso in cui il prezzo di XRP precipitasse proprio a seguito di un’eventuale pronuncia, da parte di un tribunale statunitense, che condannasse ripple per aver immesso sul mercato un token che si configura al pari di un utility; chiaramente le nostre sono solo supposizioni, come detto l’exchange non ha fornito alcuna spiegazione in merito alla sua decisione di procedere al delisting di XRP, per cui, a parte lavorare di fantasia, non ci resta molto altro da fare che aspettare un chiarimento da parte di BitBox, o di qualche altra piattaforma qualora una scelta del genere dovesse essere imitata da altri scambi nei prossimi giorni.
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