Generali sotto ai riflettori degli analisti ma il giudizio non è convergente
Generali sotto ai riflettori degli analisti ma il giudizio non è convergente
Le raccomandazioni degli analisti sono sempre importanti nell’ambito del processo valutativo di un titolo. Tuttavia mai considerare un report su una quotata come la verità assoluta nel senso che se una certa banca d’affari suggerisce di comprare un titolo X è sempre necessario verificare che ci siano i presupposti per procedere l’acquisto ossia l’analisi tecnica sia favorevole e quella fondamentale offra spunti in grado di fare la differenza.
Del resto capita molto spesso che le raccomandazioni degli analisti non vadano nella stessa direzione anzi siano addirittura divergenti. Per un certo broker quel titolo è da comprare ma per un altro potrebbe essere appena hold (mantenere) oppure addirittura un sell (vendere).
Proprio di un titolo che in pochissimo tempo ha incassato due valutazioni molto diverse tra loro parleremo in questo post. La quotata in questione è Generali mentre i due rating sono buy (comprare) e hold (mantenere), espressi rispettivamente da HSBC e da Jefferies.
Per la cronaca, come si può vedere dal grafico in basso, le azioni Generali nella seconda seduta della settimana viaggiano in area 20,5 euro. La prestazione nei vari frame temporali non è male: c’è un rialzo del 4 per cento mese su mese e del 12 per cento rispetto ad un anno fa. La performance di Generali Assicurazioni è quindi sostanzialmente positiva anche se sul Ftse Mib ci sono ovviamente quotate con ben altri verdi. Ad ogni modo, le azioni Generali in questa fase si muovono attorno ai massimi di periodo e comunque nell’area dei top che erano stati raggiunti a marzo 2022.
Detto questo vediamo cosa pensano i due analisti. Precisiamo che entrambi i report sono stati diffusi in vista della pubblicazione dei conti del quarto trimestre 2023 in programma a marzo.
Partiamo dai giudizi favorevoli. Gli esperti di HSBC hanno alzato il rating su Generali da hold a buy rivedendo il prezzo obiettivo da 21 euro a 24,5 euro. Un upgrade doppio quindi che ha interessato sua la raccomandazione che il target. Il suggerimento degli analisti di HSBC è sintetizzabile in queste parole: comprate Generali perchè il suo potenziale di rialzo è ora maggiore rispetto al passato.
Ma da cosa nasce questa promozione completa sulle azioni Generali? Nel report di HSBC si fa riferimento ad un aumento dell’utile del settore assicurativo in generale del 13 per cento nel 2024 e dell’8 per cento nel 2024.
In questo contesto, Generali potrebbe fare addirittura meglio se si considera che il margine di rialzo è del 19 pe cento grazie all’outlook sulla gestione economica.
Per quello che riguarda la cedola, gli analisti si attendono che il rendimento del dividendo di Generali possa essere pari attorno al 6,5 per cento tenendo conto che il piano di buy-back da 500 milioni di euro varato dalla compagnia assicuratrice friulana corrisponde a un payout di circa l’8 per cento.
Molto più freddo il parere espresso dagli analisti di Jefferies su Generali Assicuazioni. Per gli esperti le azioni del Leone sono solo da mantenere (rating hold) e vantano un prezzo obiettivo di 22 euro (potenziale di upside implicato più basso rispetto alla valutazione di HSBC).
Il broker ha ridotto le stime di EPS di Generali in vista della pubblicazione dei conti del quarto trimestre 2023 in programma a marzo 2024. Il taglio è stato del 3 per cento ed è scaturito dall’una tantum a livello non operativo e nella voce “altri ricavi”. Secondo gli esperti, Generali potrebbe aver realizzato perdite in conto capitale per 300 milioni di euro su asset a reddito fisso che sono state poi ricollocate in bond a lunga scadenza.
Nella loro nota gli analisti hanno posto l’accento anche su possibili costi di ristrutturazione per circa 200 milioni e su un probabile impatto negativo per 50 milioni negli asset immobiliari.
Alcuni analisti vedono buy sulle azioni Generali mentre per altri è meglio un approccio prudente. A prescindere da quale sia la valutazione, sul titolo si può speculare attraverso strumenti derivati come i CFD che permettono di fare trading al rialzo e al ribasso.
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