Azioni Enel sono sottovalutate del 23%: comprare adesso conviene?

Sorpresa: le azioni Enel hanno ancora spazio per crescere. Ecco cosa pensano gli analisti

Enel è tra le quotate a maggiore capitalizzazione presenti su Borsa Italiana ma soprattutto è uno dei titoli in assoluto più amati dagli investitori del Bel Paese. Grazie all’affidabilità del brand e alla capacità della quotata di generare reddito continuo attraverso i dividendi, Enel è presente in molti portafogli di investimento.

trader che esulta con logo di Enel e mazzo di soldi
Ecco il calcolo del potenziale di crescita di Enel - ValuteVirtuali

E’ scontato che un investitore già esposto verso questo titolo o anche chi sta riflettendo sull’opportunità o meno di farlo si ponga alcune domande da cui dipenderà poi la propria strategia (ossia se restare con le posizioni aperte oppure se vendere il titolo o ancora se comprare azioni Enel). L’interrogativo da cui dipende tutto è quello relativo al valore.

Quanto è distante Enel SpA (BIT:ENEL) dal suo valore intrinseco? Usando proprio i dati finanziari più recenti, cercheremo di capire se le azioni Enel sono valutate in modo coretto. Concretamente prenderemo in considerazione i flussi di cassa attesi per il futuro scontandoli alla luce di quello che è il loro valore attuale. Il raffronto avverrà usando il il modello dei flussi di cassa scontati (DCF). Ricordiamo che ci sono tanti modi per effettuare la valutazione di una quotata e che il DCF non è perfetto per ogni situazione.

Le azioni Enel sono ancora sottovalutate?

Se prendiamo in considerazione il grafico in tempo reale delle azioni Enel possiamo subito fare una serie di interessanti osservazioni. Alla data del 12 marzo 2024 il titolo Enel scambia a 6,18 euro, in rialzo del 5 per cento rispetto ad un mese fa e del 16 per cento anno su anno. La performance di Enel non è quindi affatto male anche se è sempre bene ricordare che i prezzi sono distanti dagli oltre 8 euro raggiunti all’inizio del 2021.

Questa situazione rende ancora più stimolante l’analisi del titolo.

Per calcolare i flussi di cassa scontati usiamo il modello delle 2 fasi. Non è niente di trascendentale, semplicemente consideriamo due diversi periodi di crescita dei flussi di cassa dell’azienda.

Come sempre accade, la prima fase è caratterizzata da una crescita più alta a cui segue poi la seconda fase che è caratterizzata da una crescita più bassa. Nella prima fase è necessario stimare i flussi di cassa verso l’azienda nei prossimi dieci anni. Per avere questo dato si può fare riferimento alle stime degli analisti e, se esse non fossero disponibili, si può considerare il flusso di cassa libero (FCF) riferito all’ultima stima. A questo punto assumiamo come principio di partenza che i flussi di cassa liberi in diminuzione tendono progressivamente a rallentare il loro tasso di riduzione, e che le aziende con flussi di cassa liberi in crescita vedranno il loro tasso di crescita in rallentamento in questo arco temporale. In pratica la crescita tende rallentare maggiormente nei primi anni più di quello che accade negli anni successivi.

Il DCF si basa sull’idea che un dollaro in futuro sarà meno prezioso di un dollaro attuale e che quindi la di questi flussi di cassa futuri viene scontata al valore odierno.

Dopo aver calcolato il valore attuale dei flussi di cassa futuri nel periodo iniziale di 10 anni, è necessario procedere con il calcolo del Valore Terminale, che tiene conto di tutti i flussi di cassa futuri oltre la prima fase. Ai fini dell’operazione viene usato un tasso di crescita molto conservativo che non può superare quello della crescita del PIL. Utilizziamo quindi la media quinquennale del rendimento dei titoli di stato decennali (2,3%) per stimare la crescita futura e allo stesso modo del periodo di crescita di 10 anni, scontiamo i flussi di cassa futuri al valore odierno usando un costo del capitale proprio dell’8,5 per cento.

Attraverso una serie di complesse operazioni possiamo quindi calcolare il valore terminale e il valore attuale del valore terminale che sono, rispettivamente, 98 euro e 43 euro.

Il valore totale, o valore patrimoniale, è dato dalla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri, che in questo caso è di 81 miliardi di euro. Per poter avere il valore intrinseco dell’azione Enel questo valore va diviso per il numero totale di azioni in circolazione. Assumendo come riferimento l’attuale prezzo delle azioni Enel che è pari a 6,1 euro, emerge una sottovalutazione di circa il 23 per cento. In pratica il reale valore delle azioni Enel non solo non rispecchia la quotazione attuale ma anzi è superiore di ben il 23 per cento. In concreto c’è un upside di quasi un quarto del prezzo attuale.

I prezzi delle azioni Enel possono crescere ancora

Questa complessa analisi sul reale valore delle azioni Enel è basata sul calcolo del DCF (poco utilizzata in Italia) trova conferma in quello che dicono molti analisti a proposito del margine di crescita di Enel. Da inizio anno ad oggi ben 6 tra sim e banche d’affari di primo piano sono intervenute sul titolo dell’utility italiana con una loro valutazione.

Mentre a febbraio e marzo a prevalere sono state le revisioni al ribasso dei target price, a gennaio il titolo aveva incassato alcuni pesanti upgrade di prezzo obiettivo. La raccomandazione, in linea di tendenza resta positiva, anche se non sono mancate alcune revisioni al ribasso.

Per gli analisti di Equita sim il rating su Enel è confermato a buy quindi comprare ma con target price rivisto al ribasso a 7,3 euro. Sulla stessa scia Goldman Sachs che ha ribadito il buy tagliando il prezzo obiettivo a 8,7 euro. Vero che in entrambi i casi il prezzo obiettivo è stato tagliato, tuttavia resta sempre un buon margine di potenziale upside che non di discosta tanto dall’analisi sulle potenzialità del titolo condotta attraverso i DCF.

E veniamo adesso alle note meno positive. A inizio febbraio gli analisti di Jefferies sono andati giù molto pesanti su Enel tagliando il rating a hold e il target price a 6,5 euro. Alla luce di questo downgrade le azioni Enel non sarebbero più da comprare ma solo da mantenere (ovviamente l’indicazione vale per chi le ha già in portafoglio) e il prezzo obiettivo sarebbe molto prossimo alla quotazione attuale del titolo (e questo significa potenziale di upside più basso).

Ad ogni modo a prescindere dalle varie sfumature il titolo Enel appare molto interessante e sicuramente da considerare in ottica investimento. Chi condivide l’analisi per cui il titolo è sottovalutato rispetto al suo valore intrinseco può comprare ai prezzi attuali per poi provare a trarre profitto dalla crescita. Per farlo può usare una di queste piattaforme:

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