Ce n’eravamo occupati anche noi con un articolo pubblicato il 7 giugno, per chi non ricordasse di cosa stiamo parlando quanto accaduto fu piuttosto grave; ma andiamo con ordine e ricostruiamo questa storia dall’inizio. Lo scorso 26 maggio un flash crash su Clam fece scattare in sequenza gli stop loss degli utenti poloniex mandando in fumo la bellezza di 13,5mln di dollari; la cosa grave è che a restare coinvolti furono i trader che operavano a leva e non non tutti avevano margine per coprire le perdite, parecchi si sono ritrovati coi conti in rosso.
Poloniex rimborsa le perdite dei trader
La cosa che ci lasciò straniti, come scrivemmo nell’articolo all’epoca, fu che Poloniex decise di congelare i fondi degli utenti invece che rimborsarli, una mossa che definimmo sostanzialmente suicida visto che al danno materiale dovuto all’accaduto associava anche un danno di immagine non indifferente per la piattaforma; nonostante 13,5mln di dollari siano una cifra astronomica per noi comuni mortali quando si parla di una piattaforma di scambio non dico che siano noccioline, ma poco ci manca.
La decisione di Poloniex appariva francamente incomprensibile ed infatti nella giornata di ieri, con un post sul proprio blog, la società si è finalmente impegnata a rimborsare i trader coinvolti; ci hanno messo più di due mesi ma, come si suol dire, meglio tardi che mai. Più nello specifico tale rimborso avverrà restituendo tutte le commissioni sulle negoziazioni giornaliere in bitcoin (ovviamente solo ai trader coinvolti) fino a quando le loro perdite non saranno completamente recuperate. Il rimborso, quindi, verrà tirato per le lunghe, ma è un buon compromesso per tutti, dato che permette agli utenti di avere indietro il proprio denaro (anche se questo li costringe a continuare ad operare su una piattaforma che magari a questo punto vorrebbero anche lasciare) e all’azienda di diluire tali rimborsi nel tempo di modo che non pesino sul bilancio.
Questa mossa, quindi, dovrebbe riabilitare agli occhi della comunità l’exchange, o quanto meno dimostrarne la buona fede, cosa fondamentale dal momento che questo settore si fonda proprio sulla fiducia e che nessuna azienda o progetto può sopravvivere in questo mercato senza la fiducia della comunità; la scelta di Poloniex era sostanzialmente obbligata e, del resto, se implementi un servizio come il margin trading senza premunirti di implementare anche tutta una serie di misure di sicurezza questi sono i risultati, inaccettabile che l’exchange scaricasse le proprie responsabilità e la propria superficialità sulle spalle degli utenti che, invece, al contrario della piattaforma, non hanno alcuna colpa per quanto accaduto.
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