Se leggendo il titolo hai pensato subito che fosse una bufala non sei il solo, tuttavia come riportato nella giornata di ieri da cointelegraph la notizia è assolutamente vera; due libri verranno distribuiti a partire dal prossimo 28 giugno su amazon entrambi firmati da Satoshi Nakamoto. I titoli con i quali le due opere saranno vendute sono “Wave and Ripple Design Book” e “The Official Bitcoin Coloring Book”; il fatto che questi due testi siano davvero in vendita su amazon e che l’autore sia Satoshi non significa però, ovviamente, che le due opere siano state scritte effettivamente da lui. Il profilo dell’autore sul noto ecommerce afferma che si, si tratta dell’unico, vero, inimitabile inventore di bitcoin e che i profitti per la vendita dei due libri andranno interamente a sostenere programmi STEM e di educazione ambientale a favore di giovani svantaggiati.
L’inventore del Bitcoin pubblica dei libri su Amazon
Tutto questo, a dirla tutta, sembra più un’abile manovra commerciale che il vero ritorno del nostro amatissimo che, tra le altre cose, avrebbe ben altri canali se volesse tornare a farsi vivo che non comparire all’improvviso per rifilarci un paio di libri; c’è da star sicuri, in ogni caso, che molti nella comunità decideranno di comprarli, non fosse altro che per curiosità. Il fatto che l’identità di Satoshi non sia mai stata svelata sta facendo venir fuori una piccola armata di millantatori e ormai sembra quasi che chiunque possa svegliarsi una mattina e pretendere di essere l’inventore di bitcoin; se contiamo tutti quelli che stanno tentando di depositare un qualche tipo di brevetto su BTC, quelli che tentano di vendere libri e i vari account sui social che ogni tanto compaiono in giro per il web sembra che di questi tempi ci siano più Satoshi Nakamoto in giro che criptovalute. Il punto, ovviamente, rimane sempre lo stesso, per cui chiunque volesse rivendicare la paternità dell’invenzione di bitcoin non avrebbe altro da fare che movimentare uno degli indirizzi comunemente riconducibili a Satoshi sui quali, per altro, sono bloccati milioni di dollari in BTC; il fatto che nessuno di questi sedicenti e autoproclamati Satoshi si sia mai degnato di dare una prova così semplice dimostra chiaramente che siamo di fronte a dei millantatori.
Al netto di questo, e per concludere, l’idea di mettere in vendita dei libri a firma Satoshi Nakamoto ha sicuramente qualche elemento di genialità, non fosse altro perché è una strategia che consentirà sicuramente di vendere qualche copia mentre se li avessero firmati con qualunque altro nome probabilmente non ne avrebbero venduta nemmeno mezza; a dire il vero, per come stanno andando le cose, non mi stupirebbe un giorno veder nascere un’azienda che abbia lo stesso nome dell’inventore di bitcoin, qualcosa del genere “Nakamoto Corporation” o altro nome simile, nel tentativo di sfruttare la visibilità che questo nome, praticamente da solo, è capace di offrire. Del resto già molte aziende negli ultimi tre anni hanno incominciato a cambiare la loro ragione sociale aggiungendo un “blockchain” nel proprio nome, per cui chissà, magari tra qualche tempo assisteremo al proliferare di aziende che si richiameranno più o meno esplicitamente alla figura di Satoshi.
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