Come aprire un nodo completo bitcoin, la nostra guida introduttiva

La sicurezza di Bitcoin o di qualunque altra criptovaluta è strettamente legata alla grandezza della rete che ne gestisce il funzionamento, più la rete è estesa più quella cripto è sicura; l’errore che spesso mi sembra venga fatto è quello di credere che la rete bitcoin sia già sufficientemente amplia, che non ci sia bisogno di farla crescere ancora, ma le cose, ovviamente, non stanno affatto così. Continuare ad ampliare la rete è un segnale di forza, utile anche per mettere un freno al FUD che i media mainstream continuano a spargere indisturbati. Idealmente sarebbe importante costruire infrastrutture per il mining, di modo da prevenire anche la congestione della rete man mano che il volume di transazioni andrà aumentando, tuttavia fare mining comporta la necessità di investire somme di denaro anche ingenti e richiede capacità e competenze solide o si finisce inevitabilmente per minare in perdita. Aprire un nodo completo, invece, è più semplice e meno oneroso; ovviamente gestire un nodo completo non permette di guadagnare, non è un’attività di mining e quindi non viene ricompensata, è però un gesto di altruismo che migliaia di bitcoiners fanno per proteggere la rete, in questo post tenteremo di capire come possiamo fare a partecipare attivamente a questa rivoluzione e esploreremo i principali problemi in cui un utente che voglia aprire un nodo completo bitcoin finisce inevitabilmente per incorrere.

Aprire un nodo Bitcoin: i requisiti di sistema

A differenza di quanto avviene col mining per aprire un nodo Bitcoin non serve grande potenza computazionale e, conseguentemente, non sono necessari grandi investimenti in termini di hardware; il consiglio più comune che viene dato è di recuperare un vecchio computer da destinare a questo tipo di attività (ma vi sono anche delle alternative che vedremo più avanti). Andiamo quindi a vedere di cosa abbiamo bisogno per aprire il nostro nodo bitcoin:

– collegamento internet flat a banda larga: insomma, è la classica ADSL, scordati di aprire un nodo bitcoin usando una delle offerte di navigazione pensate per i cellulari, hai bisogno di un collegamento internet senza limiti

– almeno 2GB di RAM: questo ipotizzando che la macchina che userai venga dedicata solo a questo scopo, gestire il tuo nodo attraverso il computer che usi abitualmente nella tua quotidianità rallenterebbe di molto la tua operatività, soprattutto se non disponi di sufficiente RAM e di un processore decente, per questo come accennavo prima il consiglio è di recuperare un vecchio computer (e comunque il mio suggerimento è di montarci sopra almeno 4GB di RAM)

– hard disk di almeno 500GB: ma sarebbe meglio un tetra, considera che attualmente la blockchain bitcoin pesa circa 300GB e quindi scaricarla sul computer occuperà molto spazio, ti servono poi almeno 50GB liberi per la copia dei vari blocchi

Se non si ha un vecchio computer da utilizzare per questo scopo o non si conosce nessuno che possa regalarcelo, l’alternativa a basso costo è rappresentata dall’acquisto di un Raspberry PI (online sono disponibili diverse guide su come utilizzare questo dispositivo per lanciare un nodo completo). L’alternativa a questo genere di soluzioni è rappresentata dalle VPS, di cui ci occuperemo meglio più avanti.

Come aprire un nodo Bitcoin: quali passaggi fare

La prima cosa che devi fare è andare sul sito ufficiale e scaricare bitcoin core; questa è un’operazione che richiederà molto tempo e molta larghezza di banda, il che potrebbe penalizzarti nella tua navigazione. Per fortuna puoi eseguire questo passaggio in più fasi, ad esempio potresti farlo di notte, quando dormi, e se il tuo computer al mattino successivo non dovesse ancora aver scaricato tutta la blockchain allora potrai sospendere l’operazione e riprenderla nuovamente di notte. Se sul tuo computer usi un firewall attenzione perché facile che blocchi le porte considerando bitcoin core al pari di un programma malevolo; i firewall non brillano per intelligenza, apri pure le porte senza problemi, non corri alcun rischio. A questo punto, perché il tuo nodo sia operativo e funzionante devi abilitarlo a ricevere almeno 8 connessioni in entrata, è proprio questo il passaggio più complicato; quello che devi fare è assicurarti che il tuo router sia abilitato a ricevere connessioni in entrata, qualora non lo fosse abilitalo. E’ a questo punto che si aprono però una serie di problemi per tutti coloro che, anche se smanettoni, si ritrovano a compiere questa operazione per la prima volta. Sostanzialmente lanciare un nodo bitcoin non è così complicato, i passaggi da fare si esauriscono qui, ma vi sono dei problemi che esploreremo meglio nel prossimo paragrafo.

Lanciare un nodo completo bitcoin: problemi comuni

Uno dei problemi più comuni che un utente italiano che voglia lanciare un nodo bitcoin ha riguarda il collegamento internet; anche se tutti noi abbiamo in casa dei collegamenti FLAT in realtà i contratti che ci vengono fatti firmare nascondono delle insidie. Le compagnie telefoniche italiane, infatti, si riservano il diritto (soprattutto sulle utenze consumer) di ridurre la larghezza di banda disponibile a quegli utenti che fanno un uso eccessivo (e cosa sia eccessivo lo decidono loro arbitrariamente) del loro collegamento internet. Dato che aprire un nodo bitcoin implica che il tuo traffico dati (sia in upload che in download) si impennerà improvvisamente, il rischio che corri è che la compagnia telefonica limiti arbitrariamente la tua banda, rendendo la tua navigazione lenta e farraginosa. Altro grosso problema riguarda gli indirizzi IP; nel nostro paese è quasi impossibile ottenere un IP statico con un contratto consumer (sono tutti indirizzi dinamici) e questo impedisce al nostro nodo di funzionare correttamente. Quello che sto sostenendo è che nel nostro paese l’unico modo per lanciare un nodo bitcoin completo, senza incorrere in problemi di varia natura col gestore ed essendo sicuri che funzioni è di passare a un’utenza business. In tal caso la compagnia telefonica non potrà limitare arbitrariamente il traffico dati (dal momento che si tratta di un contratto business, quindi è implicito che si faccia un uso professionale del traffico dati); per quanto riguarda l’IP statico, invece, a me risulta che l’unico modo per accaparrarsene uno sia attivare una ISDN, almeno, fino a qualche anno fa le cose stavano così (ma il mondo della telefonia è in costante evoluzione per cui le cose potrebbero essere cambiate di recente). Io stesso mi sto interessando di recente ad aprire un nodo bitcoin ed alla fine, proprio in virtù di questi problemi, ho raggiunto la conclusione che non ne vale la pena; esiste però un’alternativa, che ci permette di eludere tutti questi problemi e di cui parleremo meglio nel prossimo paragrafo, sto parlando delle VPS.

Realizzare un nodo completo bitcoin usando una VPS

Iniziamo subito col dire cosa sono le VPS visto che non tutti i nostri lettori lo sapranno; le VPS non sono altro che dei computer virtuali ai quali possiamo accedere attraverso un normale browser per la navigazione. Si tratta, banalmente, di uno dei campi di applicazione più tipici della famosa tecnologia CLOUD. Il bello delle VPS è che possiamo configurarle come preferiamo, stabilendo liberamente quanti core ci servono per il processore, di quanta RAM abbiamo bisogno e di quanto spazio d’archiviazione. Esattamente come per avviene per un computer fisico anche sulle VPS è possibile installare un sistema operativo (alcuni servizi non richiedono questo passaggio ed includono direttamente il sistema operativo nei vari pacchetti che offrono ai clienti). Facile no? Non esattamente. Usare una VPS per gestire un nodo bitcoin è sicuramente una delle opzioni più comode, ma non è la più economica; molte persone usano le VPS per i più svariati motivi, ma spesso per le esigenze più comuni non è necessario una configurazione particolarmente onerosa. Chi utilizza questi servizi di solito si accontenta di un giga di RAM, di un processore a un core e di uno storage che non supera i 20GB. Il problema è che configurare una VPS per lanciare un nodo bitcoin può rivelarsi molto oneroso, con prezzi che ballano dai 15€ ai 35€ al mese (al mese, non all’anno). Per cui dobbiamo chiederci se siamo disposti a spendere più di 250€ l’anno (mediamente) per lanciare un nodo che diventa a quel punto soltanto un costo. Per quanto mi riguarda la cosa non è sostenibile (ma magari voi ve la passate meglio di me e potete farci un pensierino); magari qualcuno starà pensando che può usare la sua VPS per fare mining. Certo, è possibile, ma mineresti in perdita; non saprei dire a quanto ammonterebbe la perdita perché non ho mai provato, ma su bitcointalk ci sono numerosi thread in cui gli utenti chiedono informazioni relativamente a questa opportunità e in linea di massima tutti concordano sul fatto che usare una VPS per fare mining non è vantaggioso.

Conclusioni

Come abbiamo visto in questo post anche se lanciare un nodo completo bitcoin non è un’operazione particolarmente complessa nel nostro paese ci sono una serie di problemi che rappresentano un ostacolo difficile da superare. Non è infatti un caso che in Italia ci siano così pochi nodi; le cose sono diverse nel resto del mondo, in paesi in cui le compagnie telefoniche non usano un approccio così predatorio nei confronti dei loro clienti. L’alternativa ai limiti imposti ai clienti dai contratti consumer dei provider italiani è rappresentata dai contratti business, ma anche in questo caso bisogna assicurarsi che ci venga messo a disposizione un IP statico, in caso contrario potremmo avere grosse difficoltà a far funzionare correttamente il nostro nodo. Chi volesse può valutare la possibilità di usare una VPS, cosa che però ha costi che trovo francamente poco proponibili; in compenso ci sono compagnie che offrono la possibilità di sottoscrivere contratti su base oraria per una VPS, questo ci permette di fare dei test sulle diverse configurazioni per ridurre il più possibile i costi. Tuttavia da quello che ho potuto constatare difficilmente si potranno utilizzare questi servizi spendendo meno di 15€ al mese. Dobbiamo però considerare che nel prossimo futuro probabilmente i prezzi delle VPS diverranno sempre più accessibili, si tratta infatti di servizi che ancora si rivolgono a un pubblico abbastanza di nicchia, man mano che la fetta degli utenti potenzialmente interessati andrà allargandosi anche i costi si ridurranno, rendendo quindi possibile valutare seriamente questo tipo di opzione per lanciare un nodo completo bitcoin.

 

 

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