La forte e inattesa esposizione di Harvard verso Bitcoin ha sorpreso analisti e mercato, evidenziando un cambio di strategia istituzionale mentre la criptovaluta tenta di stabilizzarsi dopo settimane di pressione ribassista.

Harvard triplica le quote di ETF su Bitcoin
L’attenzione verso le risorse digitali sta vivendo una fase complessa, segnata da un mix di prese di profitto, volatilità e decisioni strategiche da parte degli investitori più strutturati. Tra questi, spiccano le università statunitensi, che hanno incrementato la loro esposizione ai principali ETF spot su Bitcoin, in un momento in cui il settore vive un calo significativo degli afflussi.
Gli ultimi documenti depositati presso la Securities and Exchange Commission mostrano un cambiamento significativo nell’approccio degli investitori accademici. Harvard Management Company ha aumentato in modo rilevante la sua partecipazione nell’iShares Bitcoin Trust di BlackRock, passando da poco meno di 2 milioni di azioni alla fine di giugno a 6,8 milioni di azioni al 30 settembre. La posizione, valutata circa 443 milioni di dollari, risulta comunque marginale rispetto a un patrimonio complessivo superiore a 56 miliardi, ma indica un cambio di passo strategico.
Altre istituzioni stanno seguendo un percorso simile, Brown University ha riportato una partecipazione del valore di 13,8 milioni di dollari nello stesso ETF, mentre Emory University ha incrementato le proprie posizioni a 52 milioni di dollari. Queste movimentazioni rafforzano la tesi secondo cui gli ETF spot su cripto stiano diventando strumenti standardizzati all’interno dei portafogli istituzionali, grazie a una struttura regolamentata e facilmente integrabile.
Ingente deflusso negli ETF spot su BTC
Nonostante il crescente interesse di alcune istituzioni, il comparto degli ETF spot su Bitcoin ha registrato la terza settimana peggiore di sempre. I fondi hanno visto deflussi complessivi vicini a 1,2 miliardi di dollari, avvicinandosi ai livelli record registrati lo scorso febbraio. Solo nella giornata di giovedì, i deflussi hanno superato i 900 milioni di dollari.
Alcuni segnali positivi sono arrivati nella giornata di venerdì, quando il Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund ha registrato nuovi afflussi per 108 milioni di dollari, mentre quelli di Grayscale hanno aggiunto 60 milioni di dollari.
Il contesto macroeconomico resta il principale catalizzatore della volatilità. Le incertezze legate al futuro taglio dei tassi d’interesse statunitensi e le preoccupazioni per una possibile correzione nel settore dell’intelligenza artificiale hanno aggravato la pressione sul mercato, spingendo Bitcoin fino a 81.000 dollari, il livello più basso da aprile, prima di risalire agli attuali 87.050 dollari.
Il prezzo di Bitcoin tenta un recupero
Bitcoin è appena risalito a 87.000 dollari, con un rimbalzo del 3% nelle ultime 24 ore, dopo aver toccato un’area tecnica considerata una fascia di forte accumulo tra 83.000 e 84.000 dollari, zona da cui sono partite le principali riprese nei mesi precedenti.
Gli indicatori evidenziano una condizione di forte ipervenduto, con l’RSI giornaliero e settimanale sotto i 30, uno dei valori più bassi da inizio 2025, dunque un rimbalzo nel breve termine potrebbe esser molto probabile.
Una chiusura giornaliera sopra la media mobile esponenziale a 20 giorni fornirebbe il primo segnale strutturale di recupero. Gli obiettivi tecnici in caso di rimbalzo si collocano a 88.500 dollari, seguiti dalla fascia 95.000–97.000 dollari. Il supporto critico a 81.000 dollari rimane il livello chiave per evitare scenari più profondi verso 76.000 dollari.
Nuove Layer2 su Bitcoin spiccano tra le prevendite
Il quadro attuale, caratterizzato da alta volatilità ma anche da segnali di accumulo, continua a favorire l’attenzione verso progetti in fase di prevendita capaci di offrire soluzioni concrete agli attuali limiti tecnologici.
Tra i progetti in evidenza si colloca Bitcoin Hyper, una nuova Layer2 sviluppata per portare velocità, scalabilità e piena compatibilità con le applicazioni DeFi moderne. Basata sulla Solana Virtual Machine, consente transazioni più rapide e a basso costo mantenendo un legame diretto con la blockchain originale di Bitcoin. Permette di interagire con molti più protocolli DeFi, NFT, staking, lending e launchpad di token, grazie a un’architettura interoperabile e supportata da zero-knowledge proofs.

Il token $HYPER è il fulcro della layer2, utilizzato per il meccanismo di staking, commissioni, voto di governance e accesso a DAO e launchpad esclusivi. La prevendita ha superato i 28 milioni di dollari, mostrando un notevole interesse degli investitori verso il progetto. L’offerta riservata alla prevendita, pari al 30% della supply totale da 210 milioni di token, è accessibile dal sito ufficiale di Bitcoin Hyper o dall’app di Best Wallet, ed una volta conclusa il token sarà quotato sugli exchange.
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