Wintermute, uno dei principali market maker nel settore delle criptovalute, ha recentemente annunciato i suoi ambiziosi piani di espansione nel mercato statunitense. L’azienda intende sfruttare il clima normativo sempre più favorevole per gli asset digitali negli Stati Uniti, come rivelato dal CEO Evgeny Gaevoy durante un’intervista con Bloomberg alla conferenza Consensus di Hong Kong.
I piani di espansione di Wintermute includono l’apertura di un nuovo ufficio a New York, accompagnata dall’introduzione di nuovi prodotti specificamente progettati per gli utenti di criptovalute statunitensi. Per realizzare questa crescita, l’azienda prevede di ampliare il proprio organico con l’assunzione di cinque-dieci nuove figure professionali, che andranno ad aggiungersi all’attuale team di 130 persone.
La decisione di espandere le operazioni negli Stati Uniti segue temporalmente un importante round di finanziamento guidato dal gigante tecnologico cinese Tencent Holdings. Nel luglio 2024 erano circolate voci secondo cui Wintermute stava negoziando per raccogliere tra i 100 e i 300 milioni di dollari, un’operazione che avrebbe potuto portare la sua valutazione a circa 2 miliardi di dollari. Fonti vicine all’azienda hanno confermato il successo del round, sebbene non sia stato divulgato l’importo esatto raccolto.
Va ricordato che Wintermute aveva precedentemente completato un round di finanziamento di serie B da 20 milioni di dollari nel gennaio 2021, guidato dalla società di venture capital Lightspeed Ventures, con la partecipazione di importanti investitori del settore crypto come Pantera Capital e Hack VC.
Gaevoy ha espresso particolare ottimismo riguardo ai benefici potenziali derivanti dai recenti cambiamenti normativi negli Stati Uniti, sottolineando come altri paesi potrebbero essere inclini a seguire sviluppi simili, creando un effetto domino positivo per l’industria globale delle criptovalute.
Il cambio di rotta nella regolamentazione USA sotto la nuova amministrazione
L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha segnato un punto di svolta significativo per l’industria delle criptovalute nel paese. Da quando Trump ha assunto l’incarico a gennaio, numerose aziende che avevano abbandonato il mercato statunitense o ridotto significativamente le loro operazioni hanno annunciato piani per riprendere le attività.
Negli anni precedenti, la Securities and Exchange Commission (SEC), sotto la guida dell’ex presidente Gary Gensler, aveva adottato un approccio particolarmente severo verso il settore crypto, privilegiando azioni di enforcement piuttosto che la creazione di un quadro regolamentare chiaro. Questa strategia aveva portato molte aziende innovative e i loro prodotti a cercare giurisdizioni più favorevoli al di fuori degli Stati Uniti.
Uno degli esempi più emblematici delle conseguenze dell’approccio regolatorio precedente è rappresentato dal caso di Kraken, uno dei principali exchange di criptovalute. All’inizio del 2023, Kraken era stato costretto a pagare una multa di 30 milioni di dollari per aver offerto servizi di staking di criptovalute a clienti statunitensi. La SEC aveva accusato l’exchange di aver offerto titoli non registrati, e Kraken aveva accettato di pagare la sanzione e di interrompere il servizio negli USA, senza ammettere o negare alcun illecito.
Il cambiamento dell’ambiente regolatorio è evidenziato dalla recente decisione di Kraken di riprendere i servizi di staking negli Stati Uniti a partire dal 30 gennaio, rendendo nuovamente disponibile questo prodotto in 37 stati e due territori americani.
Le implicazioni per il futuro del market making nel settore crypto
L’espansione di Wintermute nel mercato statunitense rappresenta molto più di una semplice mossa aziendale: segnala una trasformazione fondamentale nell’ecosistema delle criptovalute. I market maker svolgono un ruolo fondamentale nel garantire liquidità e stabilità ai mercati crypto, elementi essenziali per attrarre investitori istituzionali e favorire l’adozione mainstream.
La presenza di un player del calibro di Wintermute nel mercato USA potrebbe contribuire significativamente a migliorare diverse metriche chiave:
- Riduzione dello spread bid-ask su molti asset digitali
- Aumento della profondità del mercato e della capacità di assorbire ordini di grandi dimensioni
- Miglioramento dell’efficienza complessiva del mercato
- Maggiore stabilità dei prezzi durante periodi di volatilità elevata
- Facilitazione dell’ingresso di capitali istituzionali nel settore
L’espansione di Wintermute potrebbe anche innescare una reazione a catena, incoraggiando altri market maker globali a riconsiderare la loro presenza nel mercato statunitense. L’aumento della concorrenza nel settore del market making potrebbe ulteriormente migliorare le condizioni di mercato per tutti i partecipanti.
L’approccio di Wintermute, che combina un solido supporto finanziario con una chiara strategia di espansione geografica, riflette una crescente maturità del settore. La capacità dell’azienda di attrarre investimenti significativi da parte di un gigante tecnologico come Tencent Holdings dimostra la crescente legittimazione del settore delle criptovalute agli occhi degli investitori tradizionali.
Guardando al futuro, il successo dell’espansione di Wintermute negli Stati Uniti potrebbe servire da modello per altre aziende del settore crypto che desiderano espandere le proprie operazioni in mercati precedentemente considerati difficili dal punto di vista regolatorio. La combinazione di un ambiente normativo più favorevole con l’ingresso di operatori di mercato sofisticati potrebbe accelerare significativamente la maturazione dell’ecosistema crypto negli Stati Uniti, consolidando ulteriormente la posizione del paese come hub globale per l’innovazione finanziaria.
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