Il tasso d’interesse è la variabile macroeconomica che ha l’impatto maggiore e più immediato sui mercati azionari e valutari. L’effetto è così rilevante che i mercati tendono a muoversi sulla scia di previsioni sul futuro andamento dei tassi, anticipando i movimenti ufficiali. In linea di massima accade che i mercati si muovano sulla base di questa aspettativa al punto di scontare quasi completamente le decisioni di politica monetaria, prima che le banche centrali si pronuncino. Delle volte succede persino che, quando la variazione dei tassi diventa ufficiale, essa non provochi più alcuna reazione sui mercati poiché l’impatto è avvenuto in anticipo.Le relazioni sono generalmente diverse sulle piazze azionarie rispetto a quelle valutarie. Sul mercato azionario l’aumento dei tassi, oltre che riflettersi negativamente sui bilanci delle imprese a causa dell’aumento degli oneri finanziari, genera la convenienza nella massa dei risparmiatori ad orientare i propri investimenti verso i mercati obbligazionari che offrono maggiore redditività, a scapito dell’investimento azionario.
Tutto questo produce uno spostamento dei flussi d’investimento che penalizza gli investimenti in azioni. Accade ovviamente l’inverso quando i tassi d’interesse vengono abbassati. Sul mercato valutario delle monete fiat un aumento dei tassi d’interesse genera variazioni positive nei movimenti di capitali, che tendono ad entrare attratti da maggiori rendimenti. Ciò, in genere conduce ad un apprezzamento del rapporto di cambio. Tuttavia , a parte il fenomeno dello sconto prima dell’annuncio del nuovo tasso, i movimenti sono in parte compensati da possibili uscite di capitali stranieri precedentemente investiti sull’azionario, per cui l’effetto in piattaforma potrebbe essere diluito. Non esistono informazioni predeterminate in grado di prevedere l’andamento dei tassi d’interesse, esssendo questi del tutto dipendenti dalle decisioni degli istituti centrali di ciascun paese sovrano. I traders perlopiù si affidano alla lettura delle grandezze macroeconomiche e alla costante interpretazione dei discorsi dei governatori delle banche centrali.
Molto rilevante, ad esempio, anche per l’economia mondiale, è il pronunciamento del FOMC, ovvero del Federal Open Market Committee , organismo della Federal Reserve (banca centrale USA) incaricato di sorvegliare le operazioni di mercato aperto negli Stati Uniti di cui ne è il principale strumento di politica monetaria e che rappresenta in sintesi il braccio operativo della Federal Reserve. Nel vecchio continente invece è la banca centrale europea (BCE) con sede a Francoforte a decidere e ad indirizzare la politica monetaria, pertanto i diciannove paesi dell’Unione europea che hanno aderito alla moneta unica (Euro) e che formano la cosiddetta zona euro, ne sono influenzati in modo determinante. In buona sostanza i tassi di interesse sono un aspetto dell’economia che ci riguarda molto da vicino avendo degli importanti riflessi sulla vita pratica e non solo sul trading. Non tutti sanno ad esempio che i tassi d’interesse di un mutuo sono legati ai tassi rilasciati dalla banca centrale europea con sede a Francoforte.
Nel dettaglio i tassi di interesse realizzano il costo del denaro, infatti essi costituiscono il corrispettivo che si guadagna quando si prestano i soldi. Di conseguenza il significato principale che si associa al tasso in questione è senz’altro quello del prezzo del denaro, per questo motivo per spiegarlo in termini ancora più sintetici, si può dire che per tasso d’interesse si intende l’operazione di finanziamento che si fa a seguito di un mutuo erogato ad una famiglia o ad un piccolo risparmiatore o ad una impresa, dove esso rappresenta il costo del denaro concesso in prestito. Questo costo è regolato come percentuale sul totale della somma erogata a prestito dai soggetti finanziatori che in genere sono le banche. Dunque ogni operazione di finanziamento ha un costo che corrisponde al tasso di interesse, in cui chi ottiene il finanziamento paga il tasso al proprio creditore cioè la banca. Viceversa chi riceve il tasso, ottiene un ricavo, infatti per gli istituti di credito i tassi di interesse sono delle voci di entrata a bilancio.
COME SI FORMA IL TASSO D’INTERESSE ?
In ogni momento ci sono individui che acquistano e vendono denaro al pari di ogni altra merce, e dunque per questo esiste un mercato del denaro. Su questo mercato si forma e si crea una domanda e un’offerta di denaro: dal lato dell’offerta c’è chi eroga soldi (le banche), dal verso della domanda vi è chi lo prende in prestito (ad esempio i risparmiatori). Per le leggi tipiche dell’economia tradizionale dall’incontro tra domanda ed offerta si genera il tasso di interesse, per cui maggiore sarà la disponibilità di un bene in circolazione (monete), minore sarà il suo prezzo; viceversa minore sarà il quantitativo di denaro in circolazione, maggiore sarà il suo prezzo, dunque il tasso crescerà. Il mercato monetario quindi viene regolato dalle banche centrali in funzione dei flussi di denaro esistenti. Tuttavia gerarchicamente al di sopra delle banche, in cui si reca il risparmiatore per ottenere il prestito, c’è la banca centrale, in Europa la BCE. La banca centrale europea è l’autorità che regola la politica monetaria nei paesi dell’eurozona, dove il suo obiettivo è quello di mantenere stabile il tasso di inflazione ( la variazione dei prezzi) ad un livello vicino ed inferiore al 2%.
COME OPERA LA BCE ?
- Aumentando i tassi: il costo del denaro sarà maggiore e diminuirà l’offerta di moneta in circolazione => politica monetaria RESTRITTIVA
- Diminuendo i tassi: il costo del denaro sarà minore e l’offerta di moneta aumenterà => politica monetaria ESPANSIVA
Di Vincenzo Augello
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