Ha preso il via oggi il collocamento della terza emissione del BTP Valore: ecco quando e a chi conviene investire
Ha preso il via oggi il collocamento della terza emissione del BTP Valore: ecco quando e a chi conviene investire
Ha preso il via questa mattina il collocamento del nuovo BTP Valore 2030. Si tratta della terza emissione di questo titolo riservato agli investitori retail che avranno tempo fino a venerdì 1 marzo 2024 per procedere alla sottoscrizione (salvo chiusura anticipata da parte del MEF). Le prime due emissioni del BTP Valore, quella di ottobre e quella di giugno, hanno avuto una risposta molto forte da parte degli italiani e da qui la decisione del Tesoro di procedere con il terzo collocamento.
Obiettivo, neppure troppo nascosto, è condividere l’immenso debito pubblico italiano con gli stessi italiani in cambio di tassi e rendimenti comunque interessanti. E proprio a proposito di cedole, venerdì scorso è stato reso noto l’ammontare dei tassi cedolari minimi garantiti del nuovo BTP Valore. Si tratta della remunerazione al di sotto della quale il Tesoro non potrà andare ma che, al contrario, potrà solo crescere. (nelle precedenti emissioni le cedole minime garantite sono sempre state confermate). L’importo delle cedole minime garantite è il fatto che più di tutti impatta sulla convenienza del titolo. Gli investitori italiani si chiedono sempre comprare il nuovo BTP Valore conviene o no fin dal momento dell’annuncio dell’emissione avvenuto a gennaio ma una risposta più precisa a questa domanda è potuta arrivare solo lo scorso venerdì dopo l’annuncio sui tassi minimi.
Il BTP Valore 2024 ha una durata di 6 anni (la scadenza è quindi il 2030) e propone cedole pagate ogni tre mesi il cui importo sarà pari ad un minimo del 3,25 per cento annuo per i primi 3 anni e ad un minimo del 4 per cento annuo per gli altri tre. 3,25% e 4% sono i tassi cedolari minimi al di sotto dei quali il Tesoro non potrà scendere (i tassi cedolari definitivi vengono resi noti al termine del collocamento). Come nelle passate emissioni è anche presente un premio fedeltà pari allo 0,7 per cento che però potrà essere incassato solo da quegli investitori che manterranno in portafoglio in titolo alla scadenza (cosiddetti cassettisti). Il rimborso del capitale avverrà alla scadenza.
Tecnicamente lo strumento è pensato bene: cedole ogni tre mesi fisse il cui ammontare minimo è già noto adesso e in più il rimborso del capitale investito nel 2030. A completare il quadro c’è poi il discorso relativo al taglio minimo di emissione, pari a 1.000 euro, che rende lo strumento accessibile praticamente a tutti.
La consistenza delle cedole, il meccanismo trimestrale di remunerazione, la sicurezza del titolo (l’emittente è lo Stato italiano) e anche il premio fedeltà pensato per incoraggiare i cassettisti (lo Stato ha interesse affinchè chi decide di comprare il BTP Valore in collocamento dal 26 febbraio all’1 marzo lo mantenga fino alla fine) potrebbero indurre a pensare si tratti di una soluzione di investimento interessante. Ma è davvero così oppure è necessario considerare altri fattori per capire se conviene comprare il nuovo BTP Valore?
Come per tutti gli strumenti di investimento, da quelli che sono a più alto rischio come possono essere i CFD fino a quelli a rischio pratico nullo come nel caso dei titoli di stato italiani), alla fine la solo verità è che la convenienza è una questione di prospettive. In altre parole ci saranno alcuni investitori a cui il BTP Valore conviene e altri a cui conviene di meno o niente proprio.
Le cedole minime garantite il BTP Valore sono interessati come pure il premio fedeltà dello 0,7%. Anche la durata non è male. Il punto è che in un contesto come quello attuale caratterizzato da alti tassi di interesse, in 6 anni può accadere di tutto. Se ci dovessero essere altri aumenti del costo del denaro (per la verità improbabili) e si dovesse decidere di vendere prima della scadenza, allora sarebbe inevitabile una perdita. Nel caso opposto, ossia in caso di calo dei tassi, vendere in anticipo significherebbe plusvalenza. Ovviamente questo è un problema (quando diventa tale) che emerge solo nel caso di vendita prima della scadenza. Chi detiene il nuovo BTP Valore fino al 2030 non avrà questa potenziale grana e in più avrà come regalo per la sua fedeltà lo 0,7% in più.
Per evitare di trovarsi alla prese con il rischio perdita sarebbe il caso di avere le idee chiare, almeno orientativamente e prima di comprare il BTP Valore, su quelle che sono proprie intenzioni ossia se si vuole tenere il titolo fino alla scadenza oppure se si è intenzionati. A prescindere dal discorso sui tassi BCE, nel caso di vendita anticipata è l’andamento dell’inflazione a determinare l’andamento delle quotazioni dei BTP Valore sul mercato secondario dei titoli di Stato.
Un elemento da considerare è il meccanismo step-up delle cedole. Come abbiamo detto prima nei primi 3 anni le cedole saranno minimo del 3,25 per cento e negli altri tre minimo del 4 per cento. Nella situazione attuale questa caratteristica può svolgere un ruolo di protezione dell’investitore molto importante. Le previsioni attuali, infatti, sono per un ribasso dei tassi. Ebbene quando i tassi caleranno anche i rendimenti delle obbligazioni sul secondario andranno giù. Comprare il nuovo BTP Valore 2030 durante il collocamento (quindi da oggi fino all’1 marzo salvo chiusura anticipata) significa avare la garanzia di un rendimento fisso che da qui ai prossimi anni non si troverà più sul mercato (salvo la sciagurata ipotesi remotissima che i tassi BCE dovessero salire ancora).
Il guadagno con il BTP Valore portato alla scadenza è garantito. Il solo rischio con cui il cassettista dovrà fare i conti è quello di credito che si verrebbe a creare nella sciagurata ipotesi di default della Repubblica Italiana. Diciamo che il rischio di credito ci sarà sempre, tuttavia, dal punto di vista pratico le probabilità sono quasi nulle e se ci dovesse essere sarebbe un dramma per tantissimi aspetti della vita quotidiana e non solo per chi si ritrova in portafoglio il BTP Valore o comunque i titoli di stato italiani.
Premesso questo, se si investono 1000 euro sul nuovo titolo (si tratta del taglio minimo) e lo si porta a scadenza, il guadagno sarebbe di 224,5 euro. Se si sale a 3000 euro allora il guadagno derivante dalle cedole diventa di 673 euro. E così via. Tutte queste ipotesi si basano sull’assunzione che il titolo viene portato a scadenza poichè la sicurezza sull’ammontare dei guadagni c’è solo in questo caso mentre vendere prima della scadenza, alla luce di quelle che sono le quotazioni del momento, rende tutto più incerto (oltre che perdere lo 0,7% di premio fedeltà).
A proposito di guadagni e rendimenti ricordiamo che, come per tutti i titoli di stato, la tassazione è quella agevolata al 12,5% (contro il 26% degli altri strumenti finanziari come il conto deposito). Inoltre c’è l’esenzione dalle imposte di successione e l’esclusione dal calcolo ISEE.
E ora possiamo tirare le somme: a chi conviene comprare il BTP Valore 2023? Alla luce di quello che abbiamo fin qui detto risulta che:
Tirando quindi le somme e unendo un pò tutti questi elementi si deduce che ad inserire il BTP Valore nel loro portafoglio dovrebbero essere quegli investitori che sono anche esposti su prodotti ad alto rischio di rendimento meno sicuri del titolo retail. Il BTP Valore, infatti, permette di avere sempre cedole note e incassi periodici fino alla fine della durata mentre investimenti più rischiosi potrebbero avere rendimenti più alti (e anche di tanto) rispetto a quelli del BTP Valore ma potrebbero anche registrare perdite.
Questo per quello che riguarda il profilo investitore. Per quanto riguarda invece il profilo risparmiatore (per intendersi chi di investito ha solo piccole somme su BTP e al massimo conti deposito) comprare BTP Valore conviene sempre. In entrambi i casi è fondamentale che, almeno in partenza, ci sia l’intenzione di lasciare la somma investita nel titolo fino alla scadenza e quindi ci deve essere una certezza di massima che per 6 anni il capitale investito non serve.
Per comprare il nuovo BTP Valore i canali sono sempre gli stessi e quindi è possibile sottoscriverlo rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso il quale è attivo il conto titoli o ancora attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online.
Alla luce di quello che abbiamo detto in precedenza nella parte dedicata al profilo di investitore che dovrebbe comprarlo, va evidenziato è che preferibile usare, proprio in ottica diversificazione, piattaforme che non solo consentono di acquistare questo asset ma che permettono anche di investire e fare trading su tante altre asset class. Non stiamo parlando di broker ma della banca italiana Fineco che offre la migliore piattaforma di trading a condizioni molto interessanti. Fineco permette di fare trading su oltre 5000 tra bond societari e titoli di stato usufruendo di tanti strumenti di analisi. Due le tipologie di conto proposte: quella standard che comprende servizi bancari e di trading (è presente un canone mensile fisso) e quella di solo trading senza banking ma anche senza costi fissi.
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