Sell-off potentissimo sulle azioni Saipem dopo le notizie dall’Australia
Sell-off potentissimo sulle azioni Saipem dopo le notizie dall’Australia
L’evento centrale della seduta di borsa di oggi è il crollo catastrofico delle azioni Saipem. Guardando all’andamento generale del Ftse Mib dopo circa due ore dall’avvio delle contrattazioni, il profondo rosso di Saipem non può che dare nell’occhio anche perchè, di suo, il paniere di riferimento di Piazza Affari è addirittura in progressione dello 0,3 per cento.
Le azioni Saipem, invece, sono in ribasso di oltre 10 punti percentuali a quota 1,35 euro. In alcuni momenti della mattinata, le vendite sono state così forti da portare il titolo in asta di volatilità per eccesso di ribasso su decisione di Borsa Italiana. Alle spalle di Saipem nella lista della peggiori azioni di giornata si collocano poi le Tenaris che tuttavia limitano il calo ad appena l’1,5 per cento. Non è necessario essere dei grandi esperti di meccanismi di borsa per comprendere che il calo di Tenaris è solo una conseguenza del tracollo di Saipem. Logicamente il sell-off in atto sul titolo engineering impatta sulla prestazione di lungo termine della stessa quotata. Oggi le azioni Saipem valgono circa l’8 per cento in meno a un mese fa mentre la performance a un anno evidenzia un calo del 2 per cento.
Dinanzi a numeri simili è chiaro che ci siano motivi ben precisi alla base delle forti vendite che stanno affondando Saipem. Qualsiasi investitore (a prescindere se detiene o meno in portafoglio titoli della quotata engineering) si starà chiedendo in queste ore perchè le azioni Saipem stiano crollando anche perchè l’aggiornamento arrivato da Consob sull’entità della partecipazione detenuta da Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, nel capitale della quotata italiana non ha ovviamente alcun ruolo nel sell-off che sta interessando il titolo dei servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture (per la cronaca i norvegesi sono accreditati di una quota del 3,039% detenuta come diretta proprietà.
E’ quindi evidente che ci sia dell’altro.
Dietro al tracollo delle azioni Saipem c’è una ben precisa notizia arrivata dall’Australia. WAtoday ha comunicato che Woodside avrebbe interrotto l’installazione di un importante gasdotto offshore nell’ambito del più ampio progetto sul gas di Scarborough da 18 miliardi di dollari, a seguito di un grave incidente avvenuto lunedì notte che ha causato l’apertura di un buco nel gasdotto.
Stando a quanto affermato dai media australiani la nave installatrice del gasdotto Castorone avrebbe perso il controllo del gasdotto che stava installando al largo della costa di Pilbara determinando la necessità di procedere con l’evacuazione dei lavoratori a seguito dei danni subiti allo stesso gasdotto. Si tratta del secondo grave incidente avvenuto questo mese sulla nave.
A seguito delle indiscrezioni, Saipem è intervenuta con un comunicato stampa di puntualizzazione. La società ha confermato l incidente sulla nave posacavi Castorone al largo delle acque dell’Australia nel corso di normali operazioni di montaggio di tubi. Al tempo stesso Saipem ha fatto sapere che il sinistro non ha causato ferite al personale ma solo danni localizzati alla conduttura principale che verranno prontamente riparati. La stessa nave Castorone non ha subito danni rilevanti.
Sicuramente ci saranno ulteriori aggiornamenti nel corso della giornata. Dal punto di vista tecnico quello che sta avvenendo è la dimostrazione di come, a volte, notizie negative abbiano un effetto sul titolo interessato molto più potente di quello che potrebbe innescare un downgrade sulle azioni. E infatti il titolo Saipem va a picco pur non avendo subito alcun taglio di rating.
Praticamente una situazione di questo tipo può essere cavalcata in due modi: approfittando dei prezzi più bassi rispetto a quelli di ieri per comprare azioni Saipem a sconto (ma questo solo se la prospettiva per il futuro è quella di una ripresa delle quotazioni) oppure speculando al ribasso con i CFD (short trading) se invece le previsioni sono improntate al pessimismo.
In entrambi i casi si può operare con broker come eToro o con banche con ottime piattaforme trading come Fineco.
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