Prezzo Petrolio: è sell dopo OPEC e IEA. Tagliate previsioni 2024

Non è un inizio d’anno positivo per il prezzo del petrolio. In linea con quello che era avvenuto a fine settimana scorsa, anche la nuova Ottava si apre con le quotazioni petrolifere in ribasso a dimostrazione di come la tendenza ribassista si stia consolidando sempre di più tanto che alcuni analisti, viste le recenti evoluzioni, hanno tagliato le previsioni 2024 sul petrolio. Ma andiamo con ordine partendo dai dati in tempo reale.

pompa di petrolio e candele trading
Cosa significano i report IEA e OPEC per il petrolio - ValuteVirtuali

Come si può anche vedere dal grafico in basso, il valore del petrolio nella mattinata del 22 gennaio 2024 è in generale flessione. Più nello specifico, il Wti con consegna a febbraio viene scambiato a 73,13 dollari al barile con una riduzione dello 0,38 per cento mentre il petrolio Brent con consegna a marzo viene scambiato a 78,29 dollari al barile con un ribasso dello 0,34 per cento. Su entrambi gli indici siamo più o meno messi allo stesso modo e questo mostra come le reali ragioni del calo del greggio vadano cercate in fattori di ordine generale.

Proprio la scorsa settimana sono arrivate le nuove stime sulla domanda di petrolio formulate dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) e dall’OPEC, l’organizzazione dei paesi produttori. Vediamo cosa affermano queste previsioni.

Domanda petrolio 2024: IEA adesso alza le stime

Nel suo recente rapporto mensile sul mercato petrolifero, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha aggiornato al rialzo le stime della domanda di petrolio per il 2024. Secondo la IEA, la domanda aumenterà di 0,18 milioni di barili giornalieri, portando la crescita annuale a +1,24 milioni di barili rispetto all’anno precedente.

Se tale stima dovesse essere centrata la domanda di petrolio nel 2024 arriverebbe al record di 103 milioni di barili giornalieri rispetto ai 101,7 milioni del 2023.

Parallelamente, la IEA ha anche rivisto al rialzo le stime dell’offerta per il 2024, passando da un aumento di +1,3 a +1,5 milioni di barili giornalieri, portando l’offerta totale a 103,5 milioni di barili. Tale dinamica creerebbe un surplus implicito di 0,5 milioni di barili.

Secondo Equita, nonostante la IEA abbia rivisto al rialzo le sue stime per il 2024 per due mesi consecutivi, continua ad esserci un divario molto importante tra le previsioni di domanda della IEA e dell’OPEC.

Per l’IEA, se non ci dovessero essere significative interruzioni di produzione causate da motivi geopolitici, il mercato del greggio dovrebbe restare ben rifornito nel 2024.

Se i tagli alla produzione decisi dall’OPEC+ (paesi produttori più la Russia) dovessero portare il mercato verso un marginale deficit nel primo trimestre 2024, la forte crescita dei volumi non OPEC+ potrebbe portare a un surplus nel caso in cui i tagli non dovessero continuare nella parte restante dell’anno.

Per gli analisti di Equita, le nuove stime dell’IEA non dovrebbero impattare sul prezzo del petrolio a differenza delle previsioni dell’OPEC.

Le previsioni dell’OPEC sulla domanda di petrolio 2024

Per quello che invece riguarda l’OPEC, nel suo bollettino di gennaio l’organizzazione dei paesi produttori ha sostanzialmente ribadito le previsioni di crescita della domanda globale di greggio. Secondo l’OPEC, la domanda mondiale dovrebbe aumentare di +2,2 milioni di barili giornalieri anno su anno, raggiungendo quota 104,4 milioni nel 2024.

Allo stesso tempo, però, l’OPEC ha tagliato le previsioni di domanda nel primo trimestre di quest’anno e adesso ritiene possibile un gap meno rilevante rispetto alle stime precedenti.

Per quanto riguarda l’offerta di greggio non-OPEC, il cartello dei paesi produttori prevede una crescita di +1,34 milioni di barili giornalieri anno su anno nel 2024 grazie ad Usa e all’America Latina. Si tratta di una stima che è un tantino più bassa rispetto alla stima del mese precedente che era pari a +1,37 milioni di barili giornalieri.

Scendendo nel report, le previsioni sulla produzione non-OPEC per il 2023 sono state riviste al rialzo passando da 67,6 a 69,1 milioni di barili al giorno. L’aggiornamento è stato necessario a causa delle revisioni dei volumi di produzione degli Stati Uniti e della Russia. Ovviamente anche la stima complessiva di produzione non-OPEC per il 2024 è stata rivista al rialzo.

Per finire, l’OPEC ha tagliato la stima di call on OPEC 2024 vale a dire la differenza tra la domanda globale e la produzione non-OPEC, scendendo da 29,89 a 28,49 milioni di barili giornalieri. Ciò significa che l’OPEC potrebbe dover coprire una domanda globale leggermente inferiore rispetto alle stime precedenti.

Previsioni petrolio 2024 da rivedere al ribasso?

Gli analisti della sim milanese Equita hanno commentato i report dell’IEA e dell’OPEC. Secondo gli esperti, sono soprattutto le nuove stime dell’organizzazione dei paesi produttori a poter avere un impatto negativo sulle previsioni petrolio 2024. La stima di Equita vede il prezzo del Brent a quota 80 dollari al barile nel 2024 in uno scenario di rallentamento della domanda di greggio che però viene comunque controbilanciato dai tagli decisi dall’OPEC più la Russia.

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