Per molto tempo la comunità delle criptovalute ha mostrato grande scetticismo nei confronti di ripple; questo, a parte le scontate antipatie per il fatto di essere una piattaforma sostanzialmente sotto il controllo di un consorzio di banche, aveva delle ragioni molto solide e concrete. Io stesso ho espresso in passato molte perplessità sulle possibilità di XRP di sopravvivere a lungo termine; per capire bene di cosa parliamo dobbiamo ricordare che mentre Ripple è il nome della piattaforma (che una sua utilità ce l’ha senz’altro) XRP è invece la sua criptovaluta nativa. Le perplessità riguardavano sostanzialmente due aspetti, il primo riguardava il rischio che la SEC riconoscesse in XRP una sorta di obbligazione, cosa che avrebbe avuto effetti devastanti sul progetto, la seconda riguardava invece i casi d’uso concreti di questa cripto. Per quanto riguarda la prima questione il recente disegno di legge approvato negli usa che afferma chiaramente che sia le cripto che i token non sono equiparabili ad obbligazioni ha messo al riparo il consorzio R3 (che controlla ripple) da ogni eventuale rischio legale; per quanto riguarda il tema dell’adozione, invece, il grosso dubbio (fondato) era che la piattaforma poteva funzionare benissimo anche senza XRP.
Nuova mossa di Ripple
Per spostare valore usando Ripple, in altre parole, non è necessario convertire in XRP. Negli ultimi mesi, però, una serie di accordi e di partnership che hanno riguardato proprio XRP sembra aver posto le condizioni per superare anche questo limite; per quanto fastidio possa dare ai detrattori (incluso il sottoscritto) occorre ammettere che in questo senso si stanno muovendo abbastanza bene di recente. L’ultima notizia, in ordine di tempo, riguarda una serie di accordi che permetteranno in diverse parti del mondo di usare XRP per acquistare beni e servizi di uso comune; grazie a una partnership con Uquid Card, infatti, sarà possibile da questo momento acquistare ricariche telefoniche dalle maggiori compagnie in ben 150 differenti paesi nel mondo (Italia inclusa, nel nostro paese si potranno acquistare ricariche TIM e Vodafone). Ma le cose non finiscono qui, è possibile anche acquistare traffico dati, per quanto in questo caso i paesi che potranno usufruire di questa opportunità (almeno per ora) siano solo Bangladesh, Honduras, India, Nicaragua, Nigeria, Filippine, Qatar e Sud Africa. In Indonesia, poi, oltre al traffico dati si potranno pagare anche le fatture del servizio elettrico e le rate delle assicurazioni in XRP, mentre in El Salvador e Guatemala (oltre a tutti i servizi sin qui elencati) si aggiungerà anche la possibilità di comprare buoni alimentari.
Se questo non bastasse ancora, in Guatemala e nelle Filippine si potranno comprare anche dei voucher spendibili in tutte le farmacie, in Nicaragua sarà possibile pagare i mezzi di trasporto, nella Repubblica Dominicana, Guatemala, India e Filippine gli abbonamenti alla paytv. Insomma, tutto sembra suggerire che in questo momento il team di Ripple stia lavorando in maniera importante per favorire l’adozione di massa di XRP come strumento di pagamento e questa è sicuramente un’ottima notizia per tutti coloro che hanno investito in questa moneta.
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