Con un comunicato stampa diffuso qualche ora fa Gemini, l’exchange di criptovalute con sede negli USA fondato dai gemelli Winklevoss, ha dichiarato di aver assunto Blair Halliday a capo dell’ufficio che si occuperà della compliance europea e del monitoraggio dei flussi di denaro al fine di contrastare il riciclaggio. Halliday, che si insedierà a breve presso gli uffici di Londra dell’exchange, riferirà direttamente all’amministratore delegato di Gemini in Europa, Julian Sawyer; che questo scambio abbia sempre un certo occhio di riguardo alle regolamentazioni è cosa nota, in passato questa propensione è costata numerose critiche da parte della comunità, soprattutto da coloro che preferirebbero che il mercato delle cripto continui a svicolare dai tentativi di regolamentazione sia su base globale che nazionale.
Come ricorda Cointelegraph in un articolo pubblicato oggi lo scorso anno la campagna pubblicitaria “Crypto Needs Rules” con la quale Gemini ha tentato di rimodellare l’immagine che il mondo delle criptovalute si è fin qui dato ponendo un’enfasi, probabilmente anche eccessiva, sugli aspetti relativi alla regolamentazione ha suscitato enormi polemiche nella comunità; anche se il punto di vista di coloro che vorrebbero allargare le protezioni e gli stessi standard dei mercati tradizionali al mondo delle cripto diventa sempre più diffuso c’è ancora una larga parte della comunità che continua a rimanere legata agli ideali anarchici che hanno caratterizzato l’industria blockchain sin dalla sua nascita. Tornando all’assunzione di Blair Halliday appare abbastanza credibile che questa sia riconducibile con l’imminente entrata in vigore della nuova normativa antiriciclaggio europea, un sistema di regole che da più parti è stato definito eccessivamente rigido è che ha già portato alla chiusura di diverse aziende attive nell’area UE; chi non s’è limitato a chiudere i battenti, invece, ha fatto precipitosamente le valige e deciso di spostare la propria sede altrove. Gemini, quindi, si muove in decisa controtendenza rispetto a quanto stanno facendo molte altre aziende (non solo exchange), dimostrando di volersi adeguare ai nuovi dispositivi di legge e continuare così ad operare nel vecchio continente in perfett legalità.
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