Preston Van Loon, co-fondatore della società di sviluppo sharing Prysmatic Labs, ha dichiarato con un post pubblicato su medium un paio di giorni fa che è stata diffusa la testnet di ethereum 2.0, la nuova piattaforma che funzionerà usando un protocollo proof of stake. La nuova versione dovrebbe servire a migliorare, secondo quando dichiarato nel post in questione, tutte le principali caratteristiche di una blockchain, per cui sicurezza, scalabilità e decentralizzazione. Chi ci segue abitualmente sa benissimo quanto questa cosa sia difficile, per non dire improbabile, ma a quanto pare, almeno a parole, gli sviluppatori di ethereum ce l’avrebbero fatta. Per quanto riguarda la scalabilità entrerebbe in ballo l’implementazione di sharding che sostanzialmente consiste nel frazionare la rete in più sezioni di modo da permetterle ad ognuna di queste sezioni di lavorare in modo parzialmente indipendente; immaginando, in pratica, di dividere la rete in due sezioni, mentre una la prima sezione processa alcune transazioni, la seconda sarebbe libera di processare transazioni differenti. In questo modo si potrebbe quindi potenzialmente raddoppierebbe il numero di transazioni che la rete è capace di processare.
Nel suo post su medim Van Loon spiega molto meglio di quanto possa essere capace di fare io come funziona lo sharding nel passaggio in cui scrive:
“La presenza di diverse sezioni consente la scalabilità orizzontale del sistema, poiché le transazioni possono essere elaborate in parallelo rispetto all’attuale catena POW“.
Tornando alla testnet appena rilasciata è attualmente pubblicamente disponibile ed è già online un sito con tanto di guida dedicata, che spiega come iniziare lo staking; alla versione della testnet disponibile in questo momento manca però il supporto agli smart contract, ha un solo client e presenta una configurazione diversa da quella prevista per la mainnet della nuova versione di ethereum. In ogni caso, come abbiamo già avuto modo di scrivere la settimana scorsa, il rilascio del nuovo codice ethereum che implementerà il nuovo protocollo POS dovrebbe essere disponibile entro la fine di giugno, in quel momento sarà possibile comprendere se davvero gli sviluppatori saranno stati capaci di aumentare la scalabilità conservando al contempo la decentralizzazione della rete a fronte di alti standard di sicurezza o se invece le alte aspettative che tutte queste voci stanno suscitando finiranno col non essere rispettate.
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