Il ramo sudcoreano dell’exchange di criptovalute OkEx ha comunicato di aver deciso di sospendere momentaneamente il delisting di due cripto anonime, precisamente Dash e Zcash; la decisione di eliminare dagli scambi queste due monete derivava dal giro di vite voluto dal GAFI (gruppo di azione finanziaria internazionale) in merito alle cripto anonime; la decisione, annunciata proprio oggi, purtroppo non include le altre monete oggetto del delisting, tra cui due progetti come monero e horizen a cui la comunità è molto legata proprio per l’enorme sforzo profuso dagli sviluppatori nel garantire la privacy delle transazioni. Zcash e Dash restano ancora quotate sull’exchange, tuttavia prima di cantare vittoria dovremo aspettare che si concluda la nuova valutazione di conformità su queste due monete. Secondo le nuove direttive impartite dal GAFI, infatti, anche le criptovalute devono conformarsi a quella che in italiano suonerebbe come la “regola di viaggio” e cioè l’obbligo, per gli scambi di criptovalute, di raccogliere e diffondere informazioni pertinenti per il monitoraggio delle transazioni come il nome e l’indirizzo del mittente e del destinatario delle valute virtuali; chiaramente le cripto anonime non consentono agli exchange di espletare questa funzione di controllo e, per tanto, li espongono a multe da parte delle autorità finanziarie. Intervistato da CoinDesk, che ha appena pubblicato un articolo in proposito, Josh Swihart, vicepresidente del marketing e dello sviluppo aziendale presso la Electric Coin Company (società che ha contribuito a sviluppare zcash) ha dichiarato che:
“Zcash è completamente compatibile con tutte le raccomandazioni del GAFI, inclusa la regola del viaggio. Abbiamo lavorato con tutti i maggiori exchange sudcoreani per chiarire la questione e siamo felici di sapere che OKEx ha deciso di dedicare più tempo a valutare ulteriormente il delisting di Zcash sulla base delle informazioni aggiuntive che gli abbiamo fornito“
Sempre Swihart ha poi rimarcato come, nonostante Zcash sia stata progettata per proteggere la privacy degli utenti questo non impedisca in alcun modo di ottemperare alle regole antiricilaggio previste a livello internazionale. Staremo a vedere come evolveranno le cose, resta il fatto che nessuno impedisce agli sviluppatori di includere strumenti aggiuntivi per la tutela della privacy la cui attivazione rimane a completa discrezione dell’utente; in questo modo gli exchange potrebbero ottemperare agli obblighi di legge senza difficoltà vanificando gli sforzi del GAFI senza che la libertà degli utenti di proteggere la privacy delle proprie transazioni venga minata.
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