A riferirlo è Bloomberg che, in un articolo pubblicato ieri, informa di essere venuta in possesso di un documento dal quale si evince che la commissione europea avrebbe avviato indagini relativamente a comportamenti potenzialmente lesivi della libera concorrenza da parte della libra association. Ad essere finita sotto esame è infatti la struttura stessa della libra association, l’ente cui spetta la governance della moneta e che ha sede a Ginevra; la commissione UE è infatti preoccupata che tale struttura possa rappresentare un ostacolo per sistemi di pagamento concorrenti, anche perché raccoglie aziende come mastercard, paypal e visa che sono già leader nei rispettivi settori.
Libra non è ancora nata ma è già sotto indagine
A preoccupare le autorità europee, inoltre, è chiaramente anche l’uso che potrebbe essere fatto dei dati privati degli utenti, altro aspetto in merito al quale si attendono chiarimenti che però non sembra Libra sia intenzionata a dare; come spiegavamo qualche settimana fa tra i primissimi a chiedere lumi su questa questione è stato l’equivalente svizzero del nostro garante per la privacy (Adrian Lobsiger), il quale però è stato bellamente ignorato da libra e non ha ricevuto alcuna risposta.
La situazione ha avuto recenti sviluppi, come riportato da Reuters mercoledì scorso, nel momento in cui Lobsiger stesso è ritornato sulla questione affermando che il suo ufficio dovrebbe ricevere maggiori informazioni sul progetto Libra entro la fine di questo mese. Nel frattempo il senato americano ha chiesto di mettere il progetto in standby, ricevendo rassicurazioni in merito da parte di Marcus (attualmente a capo del progetto Calibra, il wallet ufficiale di questa nuova moneta) senza che però questo si sia rivelato sufficiente a placare le acque; per questa settimana, infatti, è atteso un incontro tra la delegazione di legislatori statunitensi guidata dalla deputata Maxine Waters e il garante svizzero della privacy, che si incontreranno, tra le altre cose, anche per discutere la questione Libra.
Stando a quanto sta emergendo, quindi, diventa molto difficile credere che davvero facebook riuscirà ad emettere fisicamente libra entro la prima metà del 2020, le problematica sotto il profilo legale e normativo, infatti, sembrano essere così rilevanti da non poter essere risolte nel giro di pochi mesi; a dire il vero, come riconosciuto dalla stessa facebook, non è neanche detto che tali questioni possano essere superate ed esiste la possibilità che questa nuova moneta non giunga mai a vedere la luce del sole. Solo il tempo ci potrà dire se effettivamente la libra association riuscirà ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie ad operare nel rispetto dell’attuale quadro normativo, da quello che vediamo, però, i governi e le autorità di mezzo mondo sembrano più intenzionati ad ostacolare i tentativi di facebook che ad assecondarli.
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