A comunicarlo è stato James Lovejoy, ricercatore della Digital Currency Initiative del MIT, con un post su GitHub pubblicato un paio di giorni fa; Bitcoin Gold ha subito un nuovo attacco 51% (il secondo negli ultimi due anni) a cavallo tra il 23 e il 24 gennaio scorsi. Un attacco 51% si verifica quando un soggetto malevolo assume il controllo del 50% più uno dei nodi della rete (arriva in sostanza a controllare da solo l’hash rate) e può quindi riscrivere a proprio piacimento i dati registrati nei blocchi. Col primo attacco, avvenuto il 23 gennaio, sono stati modificati circa 14 blocchi e questo ha permesso agli aggressori di impossessarsi di poco meno di 20mila dollari; successivamente, a distanza di sei ore, un nuovo attacco ha permesso di sottrarre alla rete poco più di 50mila dollari, per un totale che, complessivamente, ha permesso di sottrarre alla comunità poco più di 70mila dollari.
L’attacco è stato sicuramente fruttuoso visto che, come potete constatare voi stessi visitando il sito https://www.crypto51.app/, il costo stimato per un attacco di un’ora su blockchain Bitcoin Gold è di appena 800$; orientativamente, quindi, possiamo dire che i due attacchi avvenuti difficilmente potranno essere costati più di 2/3mila dollari ed hanno permesso di sottrarre alla rete ben 70mila dollari. Un bel bottino, non c’è che dire; la cosa però che lascia sinceramente straniti è che, contrariamente alle attese, il prezzo di Bitcoin Gold nelle ore immediatamente successive ai due attacchi è salito invece che calare, passando da 10,42$ a 11,60$ nel giro di poco tempo e toccando un massimo di giornata di 11,74$. Ovviamente questo genere di situazioni viene spesso usato dalla stampa mainstream per affermare quanto poco sicure siano le criptovalute, tuttavia non bisogna farsi trarre in inganno da certa vulgata; non tutte le blockchain sono così economiche da attaccare, ad esempio per sferrare un attacco contro bitcoin occorrerebbero ben 704mila dollari e non ci sarebbero neanche concrete garanzie che l’attacco andrebbe a buon fine.
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