Come ormai sappiamo da circa un mese il prossimo 23 settembre scoccherà la fatidica data (che aspettiamo da quasi un anno) del lancio dei futures Bakkt su bitcoin; numerosi sono gli analisti che hanno messo in relazione tale data con l’esplosione di nuova volatilità rialzista che, secondo tutti i pronostici, dovrebbe spedire il prezzo a segnare un nuovo massimo storico, noi però vogliamo sfruttare l’occasione di un articolo apparso oggi su cointelegraph per riprendere un tweet di ieri di uno dei nostri analisti preferiti, il co-founder di Foundstrat Global Advisors e cioè quello stesso Tom Lee che chiamo la fine del mercato orso a metà dicembre 2018 centrando una previsione che, col senno di poi, è stata di una precisione impressionante (segui qui il prezzo di bitcoin in tempo reale).
Cresce l’attesa per il lancio dei futures Bakkt
Mentre il mercato ci restituisce segnali contrastanti e il sentiment sui social oscilla pericolosamente tra lo sfrenato ottimismo e un pessimismo quasi disperato ecco che Tom Lee, non senza metterci in guardia relativamente alla possibilità di un pesante dump in ottica di breve periodo, interviene per rassicurarci con un tweet in cui afferma:
“Sono molto positivo su Bakkt e sulla sua capacità di migliorare la fiducia delle istituzioni nelle risorse crittografiche.”
Insomma, al netto di questa fase di difficile lettura, di cui stanno approfittando le altcoin per riprendere un po’ di fiato, sicuramente il lancio dei future Bakkt resta una cosa estremamente positiva per bitcoin; intanto perché ridurrà la supply circolante, alimentando l’effetto scarsità e poi, come giustamente evidenziato da Tom Lee, perché questo genere di strumenti è estremamente utile per fornire le necessarie garanzie agli investitori istituzionali la cui liquidità dovrebbe presto iniziare a confluire rapidamente in BTC, tanto più in un momento storico come quello attuale in cui gli stati ricorrono a piene mani a politiche monetarie non convenzionali (con le banche centrali di mezzo mondo che fanno a gara a chi taglia maggiormente i tassi).
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