La lista degli investitori include il fondatore di Reddit (Alexis Ohanian), la SF Blockalin Capital e, particolare non di scarso rilievo, PayPal Ventures; ma andiamo con ordine, come noto le aziende che operano con criptovalute sono esposte a diversi rischi che vanno dalla gestione di eventuali errori negli adempimenti burocratici (vedi il caso TON), passando per la possibilità che la normativa di riferimento cambi improvvisamente, fino ad arrivare a questioni più spinose come, ad esempio, il rischio che qualcuno usi la rete per riciclare denaro. L’analisi del rischio è fondamentale per accedere alla liquidità dei grandi investitori istituzionali, lo sa bene TRM Labs che ha deciso di fare di questo settore il proprio core business arrivando a raccogliere, come da titolo, la bellezza di 4,2MLN di dollari di finanziamenti che si vanno ad aggiungere ai quasi 2MLN di dollari raccolti in fase di incubazione. La notizia è rilevante perché dimostra che l’interesse di PayPal per la tecnologia blockchain non si è esaurito dopo la pessima esperienza con libra (il progetto di una stablecoin fortemente voluto da Zuckerberg che sembra però essersi arenato), ma continua nonostante questa disavventura. Non si tratta ovviamente della prima società di analisi blockchain, tuttavia è uno dei primi casi che vede come principale core business l’analisi orientata agli investimenti finanziari; le altre aziende operanti in questo settore, come ad esempio Chainalysis, tendono a collaborare prevalentemente con le istituzioni e il loro lavoro si concentra nella ricerca di fenomeni quali il riciclaggio di denaro e le frodi.
Quando però parliamo di istituzioni finanziarie (banche, fondi di investimento, imprese attive nel mondo del credito) le principali preoccupazioni che queste esprimono riguardano prevalentemente l’adeguata verifica della clientela e la conformità ai requisiti normativi; nessuna delle aziende, giusto per essere più espliciti, che valuta la possibilità di una partnership con un’impresa blockchain vorrebbe avere a che fare con qualcuno che non rispetta la normativa antiriciclaggio perché questo finirebbe per avere ripercussioni potenzialmente disastrose per l’azienda stessa, prima che per il partner che offre i propri servizi blockchain. Esteban Castaño, co-fondatore e CEO di TRM Lab, ha infatti dichiarato in una recente intervista che:
“ Stiamo aiutando gli istituti finanziari a riflettere sul potenziale delle criptovalute e ad attenuare i rischi associati, permettendogli di valutare il rischio correlato a transazioni, clienti o partnership relative alla criptovaluta, aiutandoli a semplificare i controlli di conformità e a soddisfare i requisiti normativi, una questione fondamentale per consentire all’adozione delle criptovalute di continuare a crescere”
Quello che succede, in pratica, è che la startup setaccia oltre una dozzina di blockchain, analizzando miliardi di transazioni in cerca di segnali di eventuali frodi e riciclaggio di denaro; sempre Castaño ha evidenziato come ci sia una consapevolezza sempre più diffusa che la tecnologia blockchain rappresenta il futuro, attraverso TRM, quindi, le aziende hanno uno strumento che permetterà loro di adattarsi alla tecnologia e interagire con le aziende blockchain riducendo al minimo indispensabile il rischio relativo al mancato adeguamento alle norme e ai regolamenti esistenti in materia di monitoraggio della provenienza dei fondi dei clienti.
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