Che il Sud America sia nel mondo il posto in cui le criptovalute stanno riscuotendo maggior successo è cosa abbastanza nota, a confermare la tendenza arriva un nuovo record sui volumi degli scambi di localbitcoin in Argentina; il paese sta infatti attraversando l’ennesima crisi economica (ricordiamo che l’Argentina è passata attraverso sei default nel corso dell’ultimo secolo di cui 2 negli ultimi 20 anni) col peso argentino che è in piena svalutazione sul dollaro nonostante il rialzo dei tassi imposto dalla banca centrale del paese. A differenza di quanto accaduto in passato, però, il popolo argentino questa volta sembra essere consapevole del fatto di avere un’arma per difendersi dall’inflazione galoppante; quell’arma si chiama Bitcoin. Lo stesso fenomeno lo osserviamo ormai da mesi in Venezuela, dove l’inflazione è ormai andata completamente fuori controllo e i venezuelani fanno a gara per convertire tutto ciò che guadagnano nella moneta inventata da Satoshi. Il successo di Bitcoin in nell’America del sud, però, va ben oltre i problemi economici di questi due stati, la stessa corsa all’acquisto di BTC possiamo constatarla in quasi tutti gli altri paesi sudamericani dalla Colombia al Cile, infatti, gli scambi Bitcoin a livello locale sono sensibilmente più alti rispetto a quanto non si registri in media nel resto del mondo. Se da un lato, infatti, USA e Russia dominano le classifiche in termini di volumi bisogna anche ricordarsi di mettere in relazione questi dati con quelli relativi al censimento; in altre parole non possiamo paragonare un paese dove vivono più di 300mln di persone come gli USA, con un paese come la Colombia o il Cile dove vivono rispettivamente circa 50mln e 18mln di persone. Se riportiamo i dati a livello procapite ecco che ci rendiamo conto di quanta rilevanza abbia il Sud America per il mondo delle criptovalute e questo indipendentemente dai paesi dell’area che stanno attraversando una crisi economica. La cosa ha dei risvolti geopolitici non trascurabili; è noto, infatti, che i paesi sudamericani vivano da sempre con insofferenza le ingerenze statunitensi e questo è vero sia a livello governativo ma ancora di più a livello “popolare”. Possibile che gli alti volumi in termini di scambi bitcoin registrati in Sud America siano la prova del fatto che i cittadini sudamericani stanno tentando di liberarsi dell’influenza del dollaro? A mio parere si, è proprio questa la lettura corretta che bisogna dare al fenomeno; comprare bitcoin, quindi, diventa ben più che una strategia di investimento ma una vera e propria arma politica. Che l’ascesa di BTC stia aprendo nuovi scenari sullo scacchiere geo-politico internazionale a me pare incontestabile, tuttavia sono ancora pochi gli osservatori che evidenziano questo aspetto della questione, si preferisce invece, di solito, dare rilevanza agli aspetti meramente economici sottovalutando quello che è, a mio parere, uno degli aspetti più rilevanti dell’ascesa delle criptovalute e cioè che sono destinate a ridisegnare gli equilibri di potere a livello internazionale.

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