Ethereum Eur

Il violento calo di venerdì 22 dicembre non ha risparmiato nemmeno ethereum. I prezzi in una sola seduta sono precipitati di oltre 250 dollari, passando da 650 Eur a 400 Eur. In questa fase di sell off il mercato ha rispettato l’autorità dei supporti chiave al di sotto dei quali tornerebbe nuovamente a cambiare la tendenza bullish per ora dominante.

I minimi del 22 dicembre sono stati infatti realizzati in prossimità di quella zona di prezzo dove troviamo il massimo di maggio, ma anche i massimi che tra fine novembre ed inizio dicembre hanno anticipato l’evoluzione verso l’alto dei prezzi.

A questo punto per ethereum sarebbe fondamentale avviare una fase meno direzionale rimanendo comunque sopra certi livelli di supporto. Senza scomodare il 330 Eur (sarebbe quasi un -50% dai livelli attuali) dove si trovano i massimi di fine agosto, come per bitcoin, anche per ethereum la media mobile a 100 giorni (linea rossa) rappresenta il punto di supporto fondamentale a cui guardare.

Attualmente questo supporto dinamico passa proprio da quella zona 330 sopra citata, ma nelle prossime sedute il suo valore aumenterà andando a colpire proprio quella zona di supporti statici che dovrebbero rappresentare un muro molto ostico per i ribassisti.

Per chi come noi al momento rimane bullish nel lungo periodo su ethereum, ogni correzione di prezzo sarà utile per incrementare la partecipazione alla secondo criptovaluta al mondo per capitalizzazione.

Correzione che crediamo sia ancora in corso e non terminata.

Dash Usd

L’ennesima notizia basata sulla volontà della Corea del Sud di regolamentare il trading sulle criptovalute ha smorzato quel tentativo di rimbalzo generalizzato venutosi a creare dopo il crash della settimana pre natalizia.

Tra le valute che hanno subito una correzione superiore al 30% dai massimi c’è anche Dash. Dopo aver infatti toccato un top a 1547 il 20 dicembre, Dash è precipitata in due giorni fino a 814, primo livello di supporto chiave in quanto zona di transito della trend line di breve periodo che unisci i minimi crescenti a partire da novembre.

La reazione c’è stata ma non è stata convincente ed ora la minaccia di un nuovo affondo verso il basso si sta facendo sempre più concreta.

Ovviamente 814 rappresenta la soglia più importante oltre la quale non andare anche perché la sua valenza è rafforzata dal fatto che qui troviamo un supporto statico dettato dai massimi di fine novembre.

Pericoloso come detto un affondo al di sotto di questi livelli poiché spingerebbe Dash fino a 650, un livello dove si posiziona la linea di tendenza che unisce i massimi di marzo e agosto.

Oscillatori come Rsi e Adx non confortano i rialzisti. L’Rsi è reduce da una rottura ribassista che sembra preludere ad un ritorno proprio sui supporti sopra citati.

L’Adx a sua volta è reduce da un livello superiore a 70, storicamente una lettura elevatissima che a marzo diede il via ad un prolungato consolidamento che non ebbe termine fino al ritorno dell’Adx sotto quota 20.

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