Bitcoin Euro

Chissà se bitcoin regalerà entro la fine del 2017 una correzione capace di far tremare le certezze di tutti coloro che nelle ultime settimane hanno affollato le pagine di iscrizioni alle varie piattaforme di scambio. Sono ormai diverse le piattaforme che, sommerse dalle richieste di iscrizioni da parte di trader dell’ultima ora, hanno dovuto respingere utenti alla ricerca di qualcuno che possa permettergli di  operare sull’ormai arcipubblicizzato bitcoin.

L’inizio settimana è coinciso con il fallimento di una piattaforma di scambio sudcoreana vittima di un attacco hacker che ne ha ridotto le riserve di criptovalute. Questa news ha fornito la scusa buona per portare a casa un po’ di profitto con un drawdown che ha superato il 20% e che ora minaccia seriamente di diventare più pesante nelle prossime giornate. Il primo indizio è la formalizzazione di tre lunghe candele nere consecutive, ciò che gli amanti delle candlestick chiamano “i tre corvi neri”.

In questi casi il nostro grafico focalizza sempre il possibile punto di caduta massimo sulle due medie mobili che bene hanno fatto in questi mesi. Il primo baluardo di supporto è la media a 30 giorni attualmente in transito a 10800, il secondo quella a 100 giorni in transito a 6800 Eur.

L’RSI è appena uscito dal più ampio ipercomprato della storia recente di bitcoin. Superata la soglia di 90 come a dicembre del 2016 (che combinazione!) bitcoin ha arrestato la sua corsa. La perforazione della trend line rialzista che sorregge l’Rsi sta avallando ciò che sembra anticipare un price oscillator superiore al 40% (ovvero la distanza tra prezzo spot e media a 30 giorni).

Tutte le volte che il prezzo si spinge così lontano dalla sua media è stata necessaria un’opera di normalizzazione appunto culminata con uno spread tra  media mobile e  prezzo spot pari a zero o sottozero (quindi prezzo che andrebbe a colpire la media mobile). La buona notizia è che la distanza tra media mobile a 30 giorni è prezzo si è decisamente ridimensionata ed è attualmente al 15%.

Un grafico da seguire di giorno in giorno per non farsi sorprendere dai velocissimi rimbalzi di bitcoin, ma che raffredda i facili entusiasmi delle ultimi giornate.

Bitcoin Cash Euro

Ancora una volta bitcoin cash ci ha sorpresi. Solo ad inizio settimana con riferimento a bitcoin cash Eur avevamo scritto “l’aspetto interessante della vicenda è che l’accelerazione di giovedì può avere un seguito e tirare dritto fin sotto i 2000 Euro. Questo perché alcuni oscillatori come il Macd non mostrano gli stessi segnali di eccesso accumulati a novembre. Nella giovane storica di bitcoin cash le quotazioni si  sono moltiplicate per 6 da fine ottobre, ma la sensazione è che non sia finita qui”.

Quota duemila è stata solamente una tappa intermedia perché già mercoledì era stata superata quota 3000 toccando addirittura 4000.

BCH ha sfruttato così il momento di difficoltà del fratello maggiore BTC superando, nella versione in Usd, i massimi di novembre con l’obiettivo che a questo punto diventava la parte alta del canale parallelo a quello che unisce i minimi crescenti. L’obiettivo di 3500 è stato però superato nella giornata di mercoledì quando si è arrivati fino a 4000 Usd. La situazione richiedeva una pausa di riflessione per scaricare quegli eccessi accumulati negli ultimi giorni e di fatto la risposta del mercato non si è fatta attendere con una brusca inversione di tendenza nella giornata di ieri.

Anche in termini di forza relativa rispetto a bitcoin classic il cash è arrivato a quella quota di 5 cash per 1 classic che finora ha sempre impedito a BCH di assumere la leadership.

Il movimento degli ultimi giorni è stato di una portata assolutamente rilevante portando la capitalizzazione di bitcoin cash sempre più vicina a quella di ethereum. Il raggiungimento però di quota 5 cash contro 1 bitcoin classic ci fa pensare che il meglio per cash  è alle spalle almeno per un po’.

 

 

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