Bitcoin Usd
Potrà sembrare strano pronunciare la parola +80% su Bitcoin dopo la batosta di ieri , ma in realtà questa dichiarazione è vera. I prezzi della più celebre criptovaluta al mondo 12 mesi fa giravano infatti attorno a 3500 Dollari e quindi l’affare si può dire che è ancora tale per chi 1 anno fa ha deciso di mettere i suoi soldi su Bitcoin. Chiaramente la notizia del rinvio da parte della SEC nell’approvazione dell’ETF richiesta da Van Eck ha sgretolato la speculazione degli ultimi giorni riportando Bitcoin sui supporti chiave.
Dal punto di vista tecnico questa settimana utilizziamo però un grafico su scala settimanale abbinato alle bande di Bollinger. E’ immediatamente ravvisabile un avvicinamento delle due bande lower ed upper, sintomo di una volatilità sempre più compressa su Bitcoin. La linea centrale rappresentata dalla media a 20 settimane, ha agito da resistenza. A maggio un primo test per superare questo livello è fallito ed ora ad agosto abbiamo visto lo stesso evento tecnico.
A questo punto sarà interessante vedere come Bitcoin reagirà alle nuove pressioni ribassiste con la diga di 5500 Usd che rappresenterà, se interessata, il banco di prova fondamentale per il resto del 2018 ma non solo. Un cedimento di quel livello crediamo creerebbe le premesse per una discesa veloce dei prezzi. Vedremo a quel punto se avrà avuto ragione Goldman Sachs che ha previsto un ulteriore calo nei prezzi di Bitcoin nei prossimi mesi.
La stessa Goldman ha ribadito come il fenomeno criptovalute rimane confinato allo 0.3% del Pil mondiale, un numero che non appare proporzionato all’attenzione che i media dedicano al fenomeno. Diciamo pure che le stesse cose venivano narrate (anche da parte degli analisti di Goldman) nel 2000 durante il momento più hot della bolla internet quando società semisconosciute erano portate giornalmente all’attenzione degli investitori. Il seguito è noto a tutti…anche a Goldman.
Monero Eur
Scivola al tredicesimo posto per capitalizzazione Monero che qui presentiamo su scala settimanale. Scala scelta per fornire una lettura grafica diversa da quelle di breve periodo. XMR infatti ancora una volta si è rifiutato di salire sopra la trend line ribassista in essere da inizio 2018. Questo pone nuovamente sotto pressione il supporto di area 90 dove si posiziona il 78.6% di tutto il rialzo del 2017. Perdere questo importante supporto come è successo ieri, avrebbe il sapere di un bear market che si protrarrebbe anche nell’ultima parte del 2018. Per Monero possiamo tranquillamente dire che adesso è il momento di tirare fuori le unghie.
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