Prosegue la fase di appiattimento della volatilità nell’andamento dei prezzi di Bitcoin, un fenomeno che va di pari passo con il disinteresse crescente che sembra emergere dai dati di interesse mostrati da Google Trends. I volumi di ricerca su Google di fatto sono in caduta libera da dicembre quando il prezzo di BTC toccò il massimo (il più classico degli effetti gregge) ed ora siamo tornati ad un grado di interesse pari a quello di 12 mesi fa quando ancora la poderosa gamba di rialzo di Bitcoin doveva arrivare.

Bitcoin Eur

E allora vediamola la volatilità di Bitcoin. Dopo la “follia” di dicembre quando la volatilità a 10 giorni esplose a livelli tipici da bolla speculativa, ora l’indicatore ha praticamente completato il reset tornando all’interno di quel canale di volatilità che accompagnò la crescita dei prezzi di Bitcoin durante l’estate. L’aspetto da monitorare con interesse è un primo abbozzo di divergenza tra la volatilità del prezzo ed il suo andamento. L’avvento della volatilità non è mai un bel segnale poiché porta con sé nervosismo e consistenti movimenti anche ribassisti nei prezzi. Preferibile quindi che anche nelle prossime settimane questo indicatore si mantenga calmo.

Seguiremo questa situazione con interesse anche perché i prezzi sono molto vicini alla “linea del Piave” di area 4700. Uno spunto bullish sopra la ripida trend line ribassista in essere da inizio maggio sarebbe un eccellente segnale di allontanamento del pericolo e di ritorno in area 7000 Eur, ma visto il pesante ribasso di ieri appare ancora tutto piuttosto prematuro.

Ripple Eur

La bassa volatilità non coinvolge solo Bitcoin ma anche un altro pezzo da novanta come Ripple. La criptovaluta che aveva spinto diversi investitori neofiti a richiedere informazioni su come acquistarlo anche nei borsini delle banche, sembra paralizzata. Da mesi non solo ha assunto un’inclinazione discendente, ma i suoi margini di oscillazione sono diventati minimali, un elemento facilmente visibile a livello grafico.

Sembra inevitabile l’interessamento a breve del supporto chiave di area 0.35, livello dove si posiziona il minimo di aprile.

L’elemento poco confortante è rappresentato però dalla confermata rottura della trend line rialzista che da dicembre guidava XRP. Questo non solo avalla l’ipotesi di un ritorno sui minimi di aprile, ma anche la possibilità che nei prossimi mesi si vada ben al di sotto.

Lontano il livello oltre il quale potremo cominciare a parlare di strategie long; fin quando 0.60 non sarà violato meglio rimanere ai margini dell’arena di Ripple.

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