Bitcoin Euro
Nel nostro report del 8 febbraio avevamo scritto “Possiamo perciò ragionevolmente pensare che le divergenze che si stanno vedendo tra gli oscillatori provocheranno un rimbalzo, ma che lo stesso rimbalzo difficilmente riuscirà ad andare oltre 8300/8800 Eur”.
In quel momento il prezzo era posizionato poco sotto i 7000 Eur, mentre ora siamo esattamente a ridosso delle resistenze di 8800.
Possiamo quindi dire serenamente che il rimbalzo l’abbiamo catturato, ora il punto è capire se potremo assistere ad un ritorno dirompente di Bitcoin oppure se, coloro che sono entrati su BTC nel drammatico finale di gennaio o primi giorni di febbraio, dovranno prendere profitto ed attendere.
In modo molto salomonico crediamo sia opportuno ridurre di un terzo o della metà le posizioni lunghe. Non tanto perché non crediamo nelle capacità di Bitcoin nel medio periodo (il Relative Momentum è appena uscito dall’ipervenduto e dovrebbe ancora avere un po’ di strada davanti), quanto perché le resistenze che si stanno approssimando davanti a BTC sono certamente importanti.
La media mobile a 50 giorni (linea rossa), la trend line che unisce gli ultimi due massimi primari e il 38.2% di ritracciamento dell’intero ribasso, sono già di per sé una serie di condizioni tecniche che potrebbero imporre uno stop nel rimbalzo.
Tra 8800 e 10500 crediamo quindi che i venditori si riaffacceranno sul mercato mettendo un po’ sotto pressione Bitcoin. Proprio l’area di 10500 è importante come resistenza poiché qui il mercato indugiò parecchio ad inizio gennaio prima di sfondare definitivamente verso il basso.
Ethereum Eur
Anche per Ethereum non siamo lontani dal momento della verità. Il grafico mostra l’incredibile reazione di Ethereum dopo il test della media mobile a 200 giorni.
Un supporto dinamico che nella giovane storia di ETH ha sempre dimostrato una eccellente capacità di tenuta nei momento di sell off. Ma gli analisti tecnici non avrebbero dovuto avere grandi dubbi per entrare su Ethereum raggiunto il target di 450 Eur. Su questo livello infatti le due gambe correttive si eguagliavano in ampiezza e sempre qui trovavamo i massimi di maggio. Insomma una congiunzione favorevole che ha permesso alla seconda criptovaluta per capitalizzazione di ripartire.
Ora però si fa sul serio. La trend line ribassista che guida il bear market di breve periodo partito ad inizio gennaio passa dalle parti di 800 Eur. Poco sopra, a 820 Eur, troviamo il 50% di ritracciamento dell’intero ribasso.
A tutte queste considerazioni di natura tecnica si somma però un’indicazione di natura ciclica che potrebbe racchiudere informazioni preziose circa l’operatività da tenere su Ethereum.
Fino al massimo di metà gennaio ogni 60 giorni ETH realizzava un minimo. Questo comportamento molto preciso si è realizzato anche a gennaio, solamente che invece di un minimo è stato formalizzazione il massimo storico.
A questo punto il ciclo potrebbe essersi invertito con il prossimo appuntamento fissato per l’ultima settimana di marzo. Se Ethereum continuerà la sua corsa avremo una ragionevole certezza che saremo di fronte ad un nuovo top primario con tutte le conseguenze di strategia operativa che ne deriveranno.
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