Bitcoin USD

Curiosa la settimana appena conclusa. L’oracolo di Omaha, Warren Buffett, ha detto che con il bitcoin gli investitori faranno una brutta fine, mentre colui che aveva parlato di truffa, ovvero il Ceo di JpMorgan Jamie Dimon, è ritornato sui suoi passi mostrandosi meno pessimista sulle prospettive di BTC.

Probabilmente più preoccupati per le  misure che potrebbe mettere in campo il governo sud coreano per fermare le piattaforme di trading specializzate in criptovalute, gli investitori hanno preferito vendere bitcoin facendolo scendere per quasi tutta la settimana. Avevamo già espresso perplessità sulla sostenibilità del rialzo di BTC e questi dubbi sono stati confermati dall’incapacità di superare area 14000, zona di massimi di fine dicembre.

Ora lo sguarda va ad una serie di supporti chiave sui quali il mercato potrà far capire le sue intenzioni. Cominciamo da 9400, il minimo del 22 dicembre e 50% di ritracciamento del rialzo cominciato a settembre. Segue 10000, livello dove la seconda gamba correttiva è pari a 0.618 volte la prima (numero di Fibonacci), ma anche dove passa la trend line rialzista che unisce i minimi di settembre e novembre.  Si chiude con 10600, livello già testato diverse volte nelle ultime settimane.

Dovesse cedere questi livelli non ci sarebbero dubbi, si finirebbe direttamente a 7800/7400, zona in cui le due gambe correttive si eguaglierebbero in ampiezza e dove si annida il 61.8% di ritracciamento del bull market cominciato a settembre.

A nostro modo di vedere la prima diga di supporto dovrebbe tenere anche perché il tasso di variazione a 20 giorni è già oltre a quel -20% che in passato ha intercettato minimi primari.

Monero USD

Tante criptovalute sono entrare in modalità correttiva dalla fine di dicembre quando, per essere precisi il 22, assistemmo ad un pesante sell off trasversale sulle cripto a maggiore capitalizzazione.

Tra le currency ritenute più interessanti soprattutto in termini di protezione della privcy, come alternativa al ben più celebrato bitcoin, troviamo ZCash e Monero.

Proprio Monero ha toccato a dicembre con estrema precisione la parete superiore del canale rialzista che guida da giugno. A quel punto è partita una fase correttiva che sta andando a testare la trend line rialzista stavolta di breve periodo che sale da novembre.

A nostro modo di vedere questa fase bearish non è ancora terminata. I due indizi che ci portano a fare questa valutazione sono l’andamento del Price Oscillator, ovvero la distanza del prezzo dalla media mobile a 100 giorni, e l’ADX.

Nel primo caso capiamo fin da subito che i minimi primari si sono visti in precedenza con prezzi uguali o inferiori alla media a 100 giorni attualmente in transito a 200 Eur.

Nel secondo caso l’indicatore che misura la forza del trend, in coincidenza con i minimi primari del passato, è sceso a livelli infimi e prossimi a 10 nel momento di maggiore debolezza del prezzo.

Evidente come per entrambi ancora non ci siamo e quindi servirà ancora pazienza prima di valutare un ingresso che da 200 Eur in giù sarebbe certamente ottimale in termini di rischio rendimento.

 

 

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