Binance inizierà ad emettere stablecoin di sua proprietà entro un paio di mesi

Il mercato guarda sempre con grande attenzione alle mosse di binance, non fosse altro perché parliamo della più grande piattaforma di scambio al mondo; non è infatti un caso che quando una moneta viene quotata su questa piattaforma il prezzo si impenni anche sugli altri exchange. In un’intervista rilasciata ieri (5 giugno) a bloomberg il CFO (Chief Financial Officer o responsabile dell’ufficio finanziario, in italiano) di Binance, Wei Zhou ha dichiarato che lo scambio inizierà a rilasciare le proprie stablecoin (ancorate a valute FIAT) entro un paio di mesi; secondo quanto si apprende la prima stablecoin ad essere rilasciata sarà legata alla sterlina inglese (e dubito che sia un caso, viste le tensioni provocate dal nodeal e il rischio di hard brexit) e verrà denominata “binance GBP”. La piattaforma ha intenzione di rilasciare anche altre stablecoin legate alle varie valute nazionali, ma dichiara di non essere interessata all’emissione di una criptovaluta legata al dollaro americano, e qui diventa difficile non vederci un legame con le recenti tensioni commerciali tra USA e Cina (Changpeng Zhao, il CEO di binance è infatti cinese, nato a Jiangsu anche se residente in Canada), per quanto il CFO abbia giustificato questa scelta affermando che:

binance

Dal punto di vista degli utenti, solo alcune parti del mondo usano il dollaro, altri usano altre valute e riteniamo che dovrebbe riflettersi anche negli stablecoins”

Wei Zhou, nella sua intervista a bloomberg, fornisce al mercato anche un’altra informazione molto importante, soprattutto in termini di trasparenza, confermando che binance farà profitto attraverso gli interessi sui depositi in valute FIAT che saranno accantonati man mano che i trader scambieranno le loro valute nazionali con le stablecoin emesse dalla piattaforma. Insomma, un business estremamente fruttuoso per binance e praticamente a rischio zero; bisogna infatti considerare che le piattaforme cinesi muovono circa il 60% dei volumi sul mercato delle cripto e che una quota piuttosto grande di questo 60% transita proprio attraverso i conti di Binance, stiamo parlando di miliardi di dollari capaci di generare enormi profitti anche solo ad essere tenuti fermi su un conto. Un altro aspetto molto importante per la salute della “cripto-economia” riguarda poi il fatto che, almeno stando alle stime di Zhou, gli stablecoins nativi di Binance ridurranno pesantemente la quota di mercato di Tether sulla piattaforma, che attualmente rappresenta oltre il 50% del volume di stablecoin in borsa; questo permetterebbe di rendere meno forte il legame tra il mercato delle cripto e USDT, cosa che non è trascurabile visto che la stablecoin made in bitfinex rappresenta, a detta di tutti i maggiori osservatori, un rischio sistemico per tutto il mercato. Se i tether dollar dovessero scoppiare provocherebbero presumibilmente un duro colpo per tutto il mercato, per cui l’apertura del trading in valute FIAT (strategia verso cui si stanno muovendo molte piattaforme, anche per attrarre investitori istituzionali) e l’introduzione di nuove stablecoin da parte di binance (della quale tutto si può dire e pensare tranne che non faccia della trasparenza uno dei suoi principali punti di forza) rappresentano dei segnali importanti per svincolare il mercato dalla morsa, potenzialmente letale, in cui USDT lo stava stringendo. Insomma, al trascorrere del tempo il mercato delle cripto dimostra di maturare a vista d’occhio e questo è un segnale sicuramente importante per tutte quelle persone che hanno deciso di investire in questi strumenti; disinnescato quindi il rischio che USDT rappresentava per la stabilità del mercato delle cripto non resta che continuare a lavorare sull’adesione di massa, cosa che ormai appare essere solo una questione di tempo vista la solidità e l’efficienza che le criptovalute, in primis bitcoin, hanno dimostrato in questi 11 anni dalla loro introduzione.

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