Monero (XMR): impariamo a conoscere la regina delle criptovalute anonime

Monero è sicuramente una delle criptovalute più conosciute, almeno di nome, dal grande pubblico; stabilmente piazzata tra le prime dieci altcoin per capitalizzazione di mercato XMR è ad oggi anche una delle prime cripto con cui i neofiti tentano l’approccio (insieme ovviamente a bitcoin, ethereum e ripple). Come spesso accade nel mondo delle criptovalute il numero di persone che pur conoscendo monero non ha la minima idea di come funzioni questa cripto e di cosa la diversifichi rispetto a bitcoin è decisamente elevato; anche tra le persone che hanno un minimo di cognizione reale di cosa sia monero, e di come funzioni, una larga parte ha una conoscenza abbastanza superficiale di questo progetto e non ne ha mai approfondito a dovere le caratteristiche sul piano tecnico. In questo post, quindi, tenteremo di spiegare nella maniera più facile possibile cosa sia monero, come funzioni e quali caratteristiche lo rendono così profondamente differente rispetto a bitcoin.

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La nascita di monero: storia del primo hard fork di Bytecoin

Monero è stato rilasciato nel 2014 sulla base del protocollo utilizzato da Bytecoin (Cryptonote) che consentiva di migliorare le potenzialità delle cripto che facevano dell’attenzione alla privacy la caratteristica centrale dei loro progetti; XMR viene quindi rilasciato come fork di BCN (la sigla di Bytecoin) con una comunicazione fatta su bitcointalk da un utente chiamato “thankful_for_today” che presenta questo nuovo progetto col nome di BitMonero. Il nuovo progetto pare però destinato a naufragare velocemente a causa dello scarso interesse dimostrato dalla comunità, tuttavia ben presto XMR prende finalmente vita grazie all’iniziativa della comunità stessa che rivede sin dal primo momento anche la scelta del nome optando per un più semplice e immediato “monero” (termine che in esperanto significa semplicemente “moneta”) ed eliminando quindi il prefisso “bit”. Alla guida degli sviluppatori di questa nuova criptovaluta arriva Johnny Mnemonic (mentre l’utente thankful_for_today scompare completamente dalla scena); allo stato attuale il progetto è guidato da 7 membri, 3 ricercatori e 49 sviluppatori (tra i quali i due più in vista sono senza dubbio Riccardo Spagni e Fransisco Cabañas), che si presentano sotto lo pseudonimo comune di Luigi1111.

Come funziona monero: il protocollo Cryptonote

Abbiamo detto che monero è nato come un fork di Bytecoin il quale utilizzava originariamente un protocollo chiamato Cryptonote per migliorare le caratteristiche di privacy delle transazioni su blockchain e che XMR rappresenta sostanzialmente un’evoluzione di questo protocollo originale; ma come funziona concretamente tutto questo? Semplice, Cryptonote ricorre a un sistema chiamato “ring signature” che consente a qualsiasi membro di un gruppo di utenti di eseguire una firma digitale a patto che disponga delle chiavi necessarie; un messaggio firmato in questo modo può essere quindi approvato da chiunque in un particolare gruppo di persone senza che sia possibile definire quale delle chiavi dei membri del gruppo è stata utilizzata per produrre la firma. In altre parole questo protocollo permette che tutte le transazioni vengano firmate a nome di un gruppo del quale i singoli individui fanno parte; per questo motivo diventa successivamente impossibile risalire a chi (tra gli individui che fanno parte dello stesso gruppo) faccia capo la transazione dal momento che tutte le firme dei soggetti appartenenti al medesimo gruppo risultano indistinguibili le une dalle altre. Ovviamente, però, solo il destinatario della transazione potrà fisicamente riscuoterla usando la propria chiave privata. Occorre tuttavia evidenziare come il perfetto anonimato su blockchain sia una cosa molto difficile da ottenere per il semplice motivo che se si ottenesse si correrebbe il rischio di consentire la spesa doppia della stessa moneta; in pratica in un sistema perfettamente anonimo il rischio concreto è che io utilizzi la stessa moneta per pagare due volte due soggetti differenti. Vi sono poi dei limiti e rischi correlati alla ring signature emersi in diversi studi che hanno iniziato a circolare sin dallo scorso anno e che il team monero ha tentato di superare con l’introduzione del Ring Confidential Transactions (RingCT). Senza dilungarci troppo in complesse spiegazioni di carattere tecnico possiamo dire che attualmente monero riesce a coniugare la sicurezza della blockchain con la privacy degli utenti agendo su un triplice livello:

  1. La ring signature che permette di nascondere gli indirizzi da cui partono le transazioni
  2. RingCT che rende impossibile visualizzare l’importo della transazione
  3. I così detti “indirizzi stealth” che invece nascondono l’indirizzo di ricezione della transazione

Decentralizzazione e scalabilità: l’algoritmo CryptoNight

Attualmente monero viene considerato come uno degli eredi più plausibili di quella che viene chiamata “la visione di satoshi”; questa criptovaluta, infatti, non solo garantisce l’anonimato delle transazioni (cosa che non viene più considerata centrale in bitcoin) ma è anche perfettamente decentralizzata attraverso soluzioni che rendono impossibile il mining con ASIC (acronimo inglese di application specific integrated circuit cioè un circuito integrato creato appositamente per risolvere i calcoli necessari per minare bitcoin). Per quanto riguarda il mining, infatti, monero utilizza un algoritmo di hashing (CryptoNight) completamente differente da bitcoin e che permette davvero a chiunque di minare XMR usando le proprie CPU e GPU; in questo modo si è riusciti a prevenire la formazione di quei grandi monopoli centralizzati che invece caratterizzano nella fase attuale l’estrazione mineraria di bitcoin. Per quanto riguarda invece il problema della scalabilità questo è stato risolto da Monero eliminando il valore massimo per la dimensione dei blocchi; per questo motivo, a differenza di quanto avviene con bitcoin (in cui i blocchi hanno una dimensione massima di 1MB) con XMR la grandezza dei blocchi si adatta di volta in volta alle esigenze della rete posto che, in ogni caso, è stato approntato un meccanismo di penalizzazione per evitare che un aumento della dimensione dei blocchi si protragga per un periodo troppo lungo di tempo.

Il dibattito sull’anonimato: tra diritto alla privacy e legalità

Il tema della legalità è un argomento che ritorna periodicamente quando si parla di criptovalute e questo indipendentemente dal fatto che la maggior parte delle cripto in circolazione (incluso bitcoin) non sia affatto anonima; se quindi di norma il tema della legalità semplicemente non si pone le cose cambiano quando iniziamo a parlare di cripto che, come monero, fanno dell’anonimato un concetto centrale nello sviluppo di un progetto. Il punto è però capire che anche se XMR consente l’anonimato nelle transazioni non necessariamente questa caratteristica verrà sfruttata per compiere azioni illegali; a prescindere dall’uso non corretto che si può fare dell’anonimato, infatti, bisogna partire dal presupposto che il nostro diritto alla privacy si estende anche alle transazioni economiche. Anche un motorino, per fare solo un esempio, può essere usato per fare degli scippi ma questo non ha mai portato nessuno a sostenere la necessità di rendere i motorini illegali; quando parliamo di criptovalute anonime (che sia monero o qualunque altra) dovrebbe quindi valere lo stesso principio. Bisogna sempre ricordare, infatti, che ci sono tantissimi casi in cui l’anonimato delle transazioni non è altro che uno strumento a difesa della nostra privacy, pensiamo ad esempio alla profilazione degli utenti che è al giorno d’oggi una pratica sempre più comune nelle grandi aziende, una pratica alla quale nessuno ha mai dato un consenso consapevole ma che comunque viene portata avanti spesso a nostra completa insaputa. Invece che pensare a quei pochi casi in cui l’anonimato delle transazioni può essere usato con beneficio da persone con intenti tutt’altro che edificanti pensiamo invece a tutte quelle circostanze in cui questo strumento rappresenta il modo migliore per difendere la nostra privacy.

Conclusioni

Monero viene oggi considerata una delle criptovalute di maggior successo sul mercato, sia perché è uno dei pochi progetti in circolazione nel quale l’anonimato delle transazioni viene considerato centrale sia perché, a differenza di quanto accade in bitcoin, sono state fatte scelte tese a includere anche i piccoli miners impedendo che si formassero grossi monopoli minerari che potessero rendere la rete sostanzialmente centralizzata (cioè controllata da un gruppo ristretto di persone). Tutto questo si riflette direttamente nella capitalizzazione di mercato ed infatti XMR è stabilmente tra le prime dieci altcoin per marketcap con una quotazione che, pur essendo comunque molto lontana dai massimi storici, si aggira ancora intorno ai 104 dollari; per quanto riguarda le prospettive per il futuro in molti (incluso il sottoscritto) sono convinti che questa criptovaluta sia destinata a sopravvivere alla prova del tempo e che abbia un fulgido futuro d’avanti a se.

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