Medie mobili a confronto sulle piattaforme di trading

Tra gli indicatori più popolari ed efficaci troviamo senz’altro le medie mobili. Il fine delle medie mobili è quello di ridurre al minimo le fluttuazioni del mercato, allo scopo di depurare le quotazioni dalle distorsioni generate dal nervosismo degli operatori, il cosidetto rumore del grafico, rendendo la tendenza più chiara e regolare e quindi di più facile interpretazione. Ci sono varie  tipologie di medie mobili a cui il trader può chiedere sostegno: la media mobile semplice, la media mobile ponderata e la media mobile esponenziale.

Le medie mobili a confronto

La media mobile semplice è quella meno complicata da calcolare. Si ottiene sommando i prezzi di chiusura di un numero ”n” di sedute e si divide il risultato per il numero medesimo di sedute. Si tratta di uno strumento molto semplice da calcolare ed utilizzare che però presenta l’inconveniente di tenere in uguale considerazione le quotazioni più remote e quelle più recenti. Di conseguenza viene data la stessa importanza a quello che è successo ieri ed a ciò che è avvenuto tempo prima.

La media mobile ponderata si distingue dalla semplice in quanto presenta la caratteristica di tenere in maggior rilievo i valori recenti rispetto ai remoti. Essa si elabora attribuendo un peso tendenzialmente maggiore ai prezzi più recenti.

La media mobile esponenziale è quella dove si rileva sostanzialmente la stessa funzione della ponderata, in cui si dà un maggior peso ai prezzi di più recente rilevazione. E’ la media mobile più difficile da calcolare.

Sebbene la media mobile semplice sia la meno complessa da calcolare, si dimostra spesso la più attendibile. Nella figura sotto, possiamo vedere tracciate le tre medie che abbiamo descritto.

Come possiamo notare, le tre medie si comportano in maniera simile. Delle tre, la ponderata è la più sensibile mentre la semplice si muove in modo più nervoso.

In precedenza è stato evidenziato come le medie siano gli strumenti che meglio ci consentono di identificare la tendenza di una coppia di valute o di un titolo poiché eliminano il rumore di fondo del mercato, fungendo allo stesso tempo da supporto e resistenza dinamica. L’uso delle medie è molto semplice: viene infatti generato un segnale di acquisto quando i prezzi sfondano al rialzo la linea della media mobile, e viceversa si ottiene un segnale di vendita quando la linea della media viene perforata dall’alto verso il basso.

Nella figura in basso si può osservare come la media mobile abbia costituito nella sua fase finale un supporto per i prezzi. In breve, se il mercato di riferimento si trova ad essere sostenuto dall’andamento della media mobile ci troviamo in una fase rialzista con la media che funziona da supporto dinamico.

Al contrario, se il mercato si trova ad essere respinto dall’andamento della media, ci troviamo in una fase ribassista con la media che opera da resistenza dinamica. Se si utilizzano le medie ponderata ed esponenziale si può avere una conferma o una anticipazione del segnale nel momento in cui cambiano direzione.

Considerata la semplicità dell’interpretazione delle medie, la bravura dell’analista o del trader consiste nel decidere, in base alla sua esperienza ed alle sue conoscenze qual’è la media più adatta da usare in quel determinato momento di mercato. Ci sono certamente delle regole generali, ma l’esperienza e la sperimentazione contano parecchio.

Conta molto peraltro decidere la velocità della media, ovvero il periodo di tempo su cui va calcolata. Se ne prendiamo una veloce genererà molti segnali di intervento che alimentano le possibilità di errore. In effetti, la caratteristica delle medie corte è che sono assai rapide e sensibili a rilevare ogni minima variazione di tendenza.

Se vogliamo lavorare con maggiore tranquillità, dovremo servirci dell’uso di medie più lunghe che, però, hanno lo svantaggio di ritardare gli interventi. A parità di altri fattori la lunghezza della media mobile dovrebbe essere tanto più estesa quanto più è alta la volatilità del mercato in questione, al fine di diminuire il numero di falsi segnali.

Una via di mezzo consiste nell’utilizzare due medie semplici, una più veloce ed una più lenta: in questo modo, quando la media più veloce (corta) taglia dal basso verso l’alto quella più lenta (lunga) si ottiene un segnale di possibile acquisto; quando invece, la media più veloce taglia dall’alto verso il basso quella più lenta si ha un segnale di possibile vendita.

Le medie mobili sono uno strumento trend following che funziona quando la tendenza del mercato è chiaramente rialzista o ribassista. Non si possono invero utilizzare le medie mobili quando il mercato è in range – bound, ossia in fase laterale, perché darebbero luogo a continui incroci fra di loro e con il grafico dei prezzi, generando confusione e falsi segnali.

Schema per la scelta della lunghezza della media:

Interventi di brevissimo, tra 5 e 13 periodi;

Interventi di breve, tra 14 e 25 periodi;

Interventi di medio, tra 26 e 49 periodi;

Interventi di medio – lungo, tra 50 e 120 periodi;

Interventi di lungo, tra 121 e 300 periodi;

Assume, in ultimo, particolare importanza la media mobile a 200 giorni, adatta per individuare la tendenza di più lungo termine, molto usata dagli operatori istituzionali.

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