Quadro sui mercati finanziari

Comprendere i mercati finanziari e capirne i meccanismi operativi è il primo principio da rispettare per avvicinarsi in modo consapevole al mondo del trading e della finanza. I mercati finanziari sono piazze di scambio in cui si genera la relazione tra domanda ed offerta di determinati strumenti finanziari. Non esiste infatti un unico mercato finanziario, ma esistono tanti mercati per ogni differente tipologia di strumento finanziario. Tra i più importanti strumenti finanziari ci sono : le azioni, le obbligazioni, le commodities, le valute e i derivati degli indici azionari.

IL MERCATO AZIONARIO E OBBLIGAZIONARIO

Proprio in base alla definizione stessa, il mercato azionario fa riferimento allo scambio di azioni di società quotate in borsa, mentre il mercato obbligazionario si riferisce allo scambio di titoli governativi e non solo, come ad esempio il BTP. In genere, il mercato azionario e obbligazionario viene denominato come mercato dei capitali, perché si tratta di un mercato utilizzato dalle società o enti governativi per recuperare risorse finanziarie, mediante l’emissione di titoli di debito (obbligazioni) o partecipazioni (azioni) a medio e lungo periodo. Il mercato dei capitali si distingue in mercati primari e secondari.

Nei mercati primari avviene la contrattazione dei titoli di nuova emissione, mentre nei mercati secondari si concretizza lo scambio di titoli già in circolazione sul mercato, ed utilizzati dai risparmiatori per investire sull’andamento delle quotazioni. Questi mercati a loro volta possono essere distinti in mercati regolamentati e non regolamentati. Nei mercati regolamentati le contrattazioni si formalizzano nel rispetto di alcune regole e sotto la vigilanza di un ente apposito, che in Italia è la Consob. Nello specifico, la Borsa Valori è il mercato regolamentato più noto che fa parte dei mercati secondari. La Borsa Valori peraltro si divide in due settori: il mercato telematico azionistico (MTA) ed il mercato obbligazionario telematico (MOT). Per quanto invece attiene ai mercati non regolamentati, essi definiscono quelle piazze non riconosciute ufficialmente e per le quali non esiste un sistema di regole predefinite.

IL MERCATO DELLE VALUTE

Nel linguaggio comune, questo mercato viene chiamato mercato forex; il forex è lo strumento più utilizzato da chi fa trading o investimenti in Rete. Forex o FX, è l’acronimo di Foreign Exchange Market, ovvero l’area in cui vengono scambiati i rapporti valutari. Il Forex è il mercato più liquido al mondo, dove ogni giorno avvengono scambi per un valore superiore ai 5 trilioni di dollari USA. In questo mercato sono circolanti tutte le valute esistenti, e, ogni acquisto di una data divisa corrisponde ad una vendita di un’altra determinata moneta. Gli scambi maggiori tuttavia coinvolgono un paniere di valute principali, chiamate anche “major”, che comprendono come controparte il dollaro statunitense e rappresentano quasi il 90% delle negoziazioni totali sulle valute; tra queste vi sono: euro, franco svizzero, sterlina inglese, yen giapponese e dollaro USA. Peraltro, grazie alla possibilità di usare la leva finanziaria, il Forex si conforma anche con i piccoli investitori, che necessariamente devono comunque dimostrare una certa disciplina nell’apertura e nella chiusura delle posizioni.

IL MERCATO DELLE COMMODITIES

Le commodities o le commodity definiscono l’ambito di mercato dedicato allo scambio e contrattazione di materie prime. Il mercato delle materie prime è piuttosto noto tra gli operatori e gli investitori, sia perché è contraddistinto da una notevole volatilità sia perché restituisce una buona correlatività con diverse tipologie  di strumenti finanziari, come ad esempio le valute. Tra le maggiori materie prime che sono soggette a negoziazione sui mercati finanziari, troviamo: Oro, Argento, Petrolio, Cacao, Caffè, Cotone, Gas naturale, Grano e Mais. Le materie prime essendo beni reali, necessitano di strumenti finanziari che le rappresentino per essere transate; di conseguenza gli acquisti e le vendite attuate su questa categoria di contratti, non presumono quasi mai come obiettivo la consegna fisica del bene, dove invece si tratta con l’intenzione di procurarsi un profitto e speculare sulle oscillazioni dei prezzi nel breve o medio periodo.

Proprio in questo caso si parla di strumenti finanziari derivati, i cosiddetti futures (ovvero contratti a termine standardizzati mediante i quali le parti si impegnano a scambiare una data attività ad un prezzo prestabilito e con la liquidazione differita ad una data futura). Si chiamano derivati per il fatto che il valore del contratto deriva da un’altra attività finanziaria tangibile, il cosiddetto sottostante. Ogni materia prima implementa uno o più contratti derivati (futures) che la rappresentano sul mercato.

IL MERCATO DEI DERIVATI DI INDICI AZIONARI

Il mercato dei derivati con sottostante un indice azionario, dopo le valute, costituisce il mercato più celebre e popolare, sia come volume di scambi che a livello mediatico; tra gli strumenti derivati più famosi troviamo le opzioni ed i Futures. In Italia, il mercato dei derivati è rappresentato dall’IDEM (Italian Derivatives Market). Si tratta di un settore dei mercati finanziari in cui vi è una importante esposizione al rischio da parte del gestore, controbilanciata da matematiche probabilità di profitto nel breve o medio termine.

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